Biscotti alla birra e melicoltura digitale: il Centro Laimburg presenta il programma di ricerca 2030

Cambiamenti climatici, siccità, diversificazione e digitalizzazione sono soltanto alcune delle sfide che l’agricoltura e la trasformazione alimentare altoatesine dovranno affrontare nei prossimi anni. Per questo motivo, il Centro di Sperimentazione Laimburg ha elaborato un Programma delle priorità fino al 2030, che raggruppa le proprie attività di ricerca in cinque grandi gruppi tematici: Sistemi di produzione sostenibili e resilienti, Innovazione digitale e tecnologie smart, Agricoltura neutrale per il clima, Qualità e salute, Diversificazione ed economia circolare.

“Abbiamo identificato le sfide e le questioni scottanti per le quali vogliamo sviluppare nuovi approcci alle soluzioni con le nostre attività di sperimentazione e di ricerca – ha spiegato Michael Oberhuber, direttore del Centro di Sperimentazione Laimburg – Il nostro obiettivo è preparare le aziende agricole per il futuro della trasformazione alimentare”. Nel processo di sviluppo del Programma, hanno giocato un ruolo fondamentale anche le strategie di sostenibilità sviluppate dalla Provincia di Bolzano e dal settore agricolo stesso, così come gli obiettivi del Green Deal fissati dalla Commissione Europea.

“Con il suo programma decennale di ricerca, il Centro di Sperimentazione Laimburg è anche parte attiva della strategia “Agricoltura 2030″ e contribuisce quindi ad un approccio strategico globale necessario per affrontare le numerose sfide che questo settore dovrà affrontare nei prossimi anni”, afferma Arnold Schuler, Assessore provinciale all’Agricoltura.

Le cinque priorità di ricerca in breve

Sistemi di produzione sostenibili e resilienti: i campi d’azione sono lo sviluppo di metodi di coltivazione, di concimazione, di difesa e di trasformazione nel rispetto del clima e delle risorse suolo e acqua, nonché la produzione di latte basata sul foraggio di base e la sperimentazione di varietà e portainnesti resistenti. L’obiettivo è valorizzare il potenziale della natura, sviluppando sistemi di gestione sostenibili e orientati alla domanda per rafforzare le risorse naturali, la biodiversità e le aziende agricole.

Innovazione digitale e tecnologie smart: i campi d’azione sono lo sviluppo di nuove tecnologie e il loro trasferimento nella pratica, l’uso di big data e di metodi di allevamento innovativi. L’obiettivo è preparare la produzione e la trasformazione alle sfide del futuro, trasmettendo alla prassi agricola digitalizzazione e metodi moderni di miglioramento genetico.

Agricoltura neutrale per il clima: questa priorità mira a sviluppare metodi di coltivazione e trasformazione più rispettosi del clima, ovvero un’agricoltura a ridotta impronta ambientale e maggiore assorbimento di carbonio, così da adattare la gestione agricola alle future condizioni climatiche. A tal proposito, gli esperti del Centro Laimburg stanno sperimentando diversi sistemi di coltivazione e varietà per implementare misure agronomiche con un’impronta climatica inferiore, nell’ottica del sequestro di carbonio.

Qualità e salute: l’obiettivo è lo sviluppo di metodi innovativi che consentano alle aziende agricole altoatesine di produrre alimenti di qualità e provenienza sicure. I ricercatori stanno sviluppando nuovi metodi di garanzia della qualità e della determinazione d’origine degli alimenti, insieme a nuove tecnologie nella lavorazione e nella conservazione dei prodotti agroalimentari altoatesini.

Diversificazione ed economia circolare: l’obiettivo è valorizzare i prodotti regionali di montagna d’alta qualità, promuovendo la diversificazione e l’impiego dei sottoprodotti in un’economia circolare (sovra)regionale.

 

I progetti

“CirBeer”, un progetto guidato dal gruppo di lavoro Fermentazione e Distillazione del Centro Laimburg; si tratta di biscotti fatti con il sottoprodotto della birra, metodi di allevamento innovativi dei meli e strumenti digitali per determinare il grado di maturazione dei frutti. Il suo obiettivo è quello di inserire la produzione di birra altoatesina in un’economia circolare, impiegando le trebbie, ricche di proteine e fibre, nella produzione di prodotti da forno come biscotti, torte e focacce. Per le aziende di trasformazione alimentare, infatti, le trebbie potrebbero rappresentare un’interessante materia prima alternativa in futuro.

Un altro esempio è il progetto dei ricercatori di Frigoconservazione e Biologia del Postraccolta, i quali stanno lavorando con altri partner ad un dispositivo digitale in grado di misurare il contenuto di amido nelle mele, che, insieme alla misurazione del contenuto di clorofilla, serve a determinare il grado di maturazione dei frutti.

Grazie a queste tecnologie è possibile determinare in maniera più precisa e oggettiva il momento ottimale per la raccolta dei frutti, determinate per il successo nello stoccaggio. In melicoltura, i ricercatori del gruppo di lavoro Fisiologia Frutticoltura stanno esaminando diversi sistemi di allevamento, valutandone i rispettivi vantaggi e svantaggi. Il sistema bidimensionale multiasse, simile ad un candelabro, prevede la crescita del tronco in orizzontale e quella dei rami in verticale. Ciò permette di migliorare l’esposizione delle mele al sole, ottenendo rese più elevate ed una migliore qualità dei frutti.

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