Pandemia, sostenibilità e autonomia: il bilancio del presidente Kompatscher

È tempo di tracciare un bilancio di metà mandato anche per il presidente altoatesino Arno Kompatscher. Nell’appuntamento odierno, Kompatscher ha toccato tre grandi temi che hanno ricoperto gran parte del lavoro fatto finora: pandemia, sostenibilità e autonomia. Il presidente non ha, per il momento, sciolto le riserve sulla sua ricandidatura per un terzo mandato, annunciando la decisione per l’autunno, ma ha fatto il punto sulle sfide attuali, sottolineando l’importanza di un’informazione affidabile, del pericolo di una società divisa e della necessità di coesione, nonché di misure concrete nell’ambito della sostenibilità e della messa in rete dell’Alto Adige per affrontare insieme i grandi compiti.

“L’importanza di informazioni corrette e affidabili ci è stata chiaramente dimostrata dalla pandemia di Covid 19”, ha affermato il presidente “in concorrenza con l’informazione c’è la disinformazione involontaria o volontaria. Purtroppo, ci sono anche gruppi d’interesse che vogliono creare il caos per trarne vantaggio o per mettere gruppi di popolazione l’uno contro l’altro”. Il valore dell’informazione accurata ed equilibrata non può essere sottovalutato in un periodo di grande incertezza e sovraccarico di informazioni. Secondo il presidente Kompatscher, la Provincia multilingue dell’Alto Adige ha sempre fatto molto per fornire alla popolazione un’informazione corretta ed ha contribuito a rafforzare la pluralità dei media tramite diverse misure, per esempio attraverso le sovvenzioni ai media ed il finanziamento dei media del servizio pubblico.

Una comunità sostenibile

Il presidente è consapevole della “guerra d’opinione” che si è sviluppata nel corso delle discussioni relative alle misure per il Coronavirus nel campo della disinformazione. “Soprattutto in una crisi, però, non possiamo permetterci di dividere la società”, ha sottolineato Kompatscher. “Abbiamo dimostrato che in Alto Adige siamo uniti e ci rimbocchiamo le maniche quando serve, anche di recente durante le devastanti tempeste estive”, ha aggiunto. Anche la situazione relativa al Coronavirus deve essere intesa come una catastrofe naturale e affrontata con l’adeguata coesione. La crisi climatica è la più grande sfida a medio termine, non è uno scenario astratto e minaccioso, e ci costringe già ad attuare azioni concrete e immediate “oltre al necessario miglioramento delle infrastrutture per una maggiore resilienza, si tratta anche di adattare il nostro stile di vita e diventare più sostenibili nelle nostre decisioni quotidiane, interamente nell’ottica della strategia di sostenibilità della Provincia”, ha sottolineato.

Kompatscher ha descritto la modernizzazione e l’espansione della rete ad alta tensione come un investimento nella vitalità futura dell’Alto Adige. “In questo modo, non solo assicuriamo la sicurezza dell’approvvigionamento, ma miglioriamo anche la capacità di trasporto della rete. I nuovi collegamenti all’avanguardia nella Valle Isarco, Val Pusteria e Val Venosta e tra Laion e Corvara permetteranno di trasportare una maggiore quantità di energia e allo stesso tempo di minimizzeranno le perdite di linea. Questo è un aspetto essenziale, soprattutto nell’ottica della protezione del clima: l’energia generata in zone periferiche da fonti rinnovabili può essere trasportata più facilmente. Inoltre, la riduzione di perdite di linea può far risparmiare più di 20.000 tonnellate di emissioni di CO2”. Gli esperti dicono che, una volta completati gli investimenti di Terna di circa 400 milioni di euro, l’Alto Adige avrà una delle reti energetiche più moderne, sicure e sostenibili d’Europa. Indipendentemente da questo, il consumo inutile di energia deve essere fortemente ridotto.

Alto Adige in Europa

“L’autonomia ci dà gli strumenti per assumerci da soli la responsabilità di numerose questioni”, ha sottolineato Kompatscher, menzionando l’approvvigionamento locale, la mobilità, la fornitura di energia, l’approvvigionamento idrico e le tariffe dell’acqua potabile, l’assistenza, le opportunità educative e molti altri ambiti. “Possiamo fare politica per il paese e la sua gente”, ha detto Kompatscher, “ma dobbiamo anche trovare le risorse finanziarie necessarie”. Questo significa che è necessaria sia una forte performance economica che un accordo finanziario ragionevole con Roma. Nonostante la sua Autonomia ed i negoziati, la politica altoatesina può avere successo solo tramite una rete forte e vitale con il mondo esterno. “Molte delle sfide poste dalla crisi climatica, dalle migrazioni, dai conflitti internazionali, dalla digitalizzazione, dai flussi internazionali di merci, dalla pandemia di Coronavirus e così via, possono essere modellate e risolte solo su base sovraregionale. Ecco perché le istituzioni europee e la cooperazione nell’Euregio sono così importanti per l’Alto Adige, ed ecco perché sto facendo tutto il possibile per promuoverle” ha concluso Kompatscher.

Guerra all’inquinamento luminoso

Per mezzo di un pacchetto di nuove misure si punterà a contenere l’inquinamento luminoso in Alto Adige. La regolamentazione attuale ha già contribuito a ridurre l’inquinamento luminoso negli ambienti pubblici e a ridurre il consumo energetico per l’illuminazione pubblica. Se nel 2010 il consumo energetico a tal fine raggiungeva i 50 gigawattore, grazie all’introduzione di un sistema di illuminazione più puntuale e volto al risparmio energetico, nel 2019 si è ottenuta una riduzione dei consumi d’energia che si attestava sui 34 gigawattore. “Ora si deve compiere ulteriori passi in avanti e provvedere a evitare l’uso della luce elettrica dove non sia necessario per precisi utilizzi e per ragioni di sicurezza”, ha fatto presente Kompatscher. Così, in futuro dovranno essere spente le luci nelle vetrine dei negozi dopo la loro chiusura ed anche elementi illuminanti. “Da un lato si tratta di risparmiare energia, e dall’altro di ridurre gli effetti negativi dell’inquinamento luminoso”, ha spiegato il presidente della Provincia.

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