Bianchi-Caramaschi, duro scontro fra i sindaci

Mobilità e scelte sui trasporti sullo sfondo. Ma, più in generale, una differente visione sul futuro dell’Alto Adige. Certo che Christian Bianchi, sindaco di Laives, e Renzo Caramaschi, suo omologo di Bolzano, non se le sono mandate a dire. Miccia accesa da Bianchi con un post su facebook. «Caramaschi sta veramente superando il limite, e se vuole la guerra allora cominciamo anche noi a farla – dice -. Rompe le scatole perché Bolzano è inquinata, però poi fa arrivare 860 autobus e migliaia di macchine per il mercatino. Si lamenta dei pendolari, ma realizza un enorme centro commerciale in centro. Si lamenta del traffico, ma tutti gli uffici amministrativi di comune e Provincia sono in centro. Dice che non ci sono soluzioni al traffico, ma poi abbandona il progetto di realizzare il terzo lotto delle gallerie, che permette di bypassare bolzano da sud a nord, chiedendo alla provincia di avventurarsi in un assurdo progetto di spostamento della A22, che si realizzerà tra 20 anni, lasciando tutta bolzano bloccata per i prossimi 20 anni. Fino ad oggi sono stato molto rispettoso, ma se i presupposti sono questi allora basta, inizio a fare come lui, e dirò da adesso in poi tutto quello che penso. I bolzanini ma anche i pendolari ne hanno le tasche piene, e pure io».

A margine della giunta comunale la risposta di Caramaschi. «Semmai il Sindaco di Laives si dovrebbe arrabbiare con l’Agenzia Provinciale per l’Ambiente che ha sottolineato le sue preoccupazioni per le difficoltà di contenere le emissioni di biossido di azoto nei prossimi anni. L’Assessore provinciale competente Theiner ha solo detto che Bolzano ha fatto sin qui il suo dovere introducendo alcuni provvedimenti di limitazione del traffico ai veicoli più inquinanti. Non capisco quindi perché Bianchi se la prenda con Bolzano. Io mi sono semplicemente limitato ad indicare o sottolineare quello che vado da sempre ripetendo nei vari tavoli di lavoro su questo tema, ovvero che bisognerebbe trovare un raccordo generale tra tutti i comuni coinvolti, compresi quelli limitrofi al capoluogo. Poi certo ciascuno fa e farà le sue ordinanze in base alle sensibilità e opportunità. L’obiettivo primario credo sia riuscire a spostare i pendolari e quanti più automobilisti raggiungono il capoluogo, dal mezzo privato a quello pubblico».

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