Barometro IPL, l'economia altoatesina rallenterà nel 2019

«L’economia altoatesina chiude il 2018 con un risultato buono, anche se si prospetta nell’ultima parte dell’anno una diminuzione degli impulsi congiunturali provenienti dall’estero», afferma il direttore dell’IPL Stefan Perini volgendo lo sguardo agli indici di riferimento locali e internazionali. Il Barometro IPL, che riporta l’esito dell’indagine trimestrale condotta tra i lavoratori dipendenti altoatesini, rileva per la terza volta consecutiva e in modo evidente il calo dell’indicatore relativo alle aspettative sull’andamento economico nei prossimi 12 mesi. «L’economia altoatesina scalerà marcia nel 2019», confida Perini.

«Nell’autunno 2018 la ripresa economica perde lievemente di slancio», continua Perini nel corso della presentazione del Barometro autunnale dei lavoratori dipendenti dell’Alto Adige. A preoccupare gli esperti sono soprattutto il possibile inasprimento della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e i dubbi sulla stabilità finanziaria di paesi debitori quali Italia, Argentina e Turchia. Nei paesi dell’Europa centrale, in particolare in Germania, la carenza di personale qualificato inizia a porre dei limiti alla crescita economica. A ottobre 2018 la stima dei tassi di crescita da parte del Fondo Monetario Internazionale (FMI) per l’anno in corso è la seguente: Stati Uniti: +2,9%, area Euro +2,0%, Germania +1,9% e Italia +1,2%. “In Italia il clima di fiducia dei consumatori si mantiene buono, mentre quello delle imprese si mostra nuovamente in calo”, dichiara Perini. Inoltre il Governo italiano è ai ferri corti con la Commissione Europea per il deficit del 2,4% previsto nella legge di bilancio. La reazione sui mercati finanziari non si è fatta attendere: il differenziale (“spread”) tra il rendimento dei titoli di Stato decennali italiani e quelli tedeschi è salito a più di 300 punti.

Alto Adige: in calo il più importante indicatore di fiducia

Nell’indagine condotta da IPL emerge che i lavoratori dipendenti vedono all’orizzonte l’arrivo delle prime nubi sull’economia altoatesina. «Nel Barometro d’autunno appare una novità poco piacevole: l’indicatore che misura le aspettative dei lavoratori relativamente all’andamento economico dell’Alto Adige nei prossimi 12 mesi si mostra in calo per la terza volta consecutiva. Si può quindi affermare con certezza che ci si trova di fronte a un trend in calo», segnala l’Istituto. Tutti gli altri indicatori del Barometro IPL rimangono quantomeno stabili rispetto ai 12 mesi precedenti. Le possibilità di trovare un nuovo posto di lavoro oggi vengono giudicate addirittura notevolmente maggiori rispetto ad un anno fa.

L’IPL alza la stima di crescita per il 2018 al +2,0%. Stima per il 2019: +1,4%

Dati alla mano, l’economia altoatesina vanta un buon bilancio intermedio relativo al 2018: numero di lavoratori dipendenti: +3,5%; tasso di disoccupazione: 2,9%; esportazioni: +2,7%; importazioni: +4,8%; pernottamenti turistici: +3,2%; tasso d’inflazione: 1,8%; volume dei crediti: +3,8%. In linea con l’andamento economico europeo, il ritmo della crescita della provincia di Bolzano dovrebbe calare lievemente nell’ultimo scorcio dell’anno. «I primi segnali sono dati dal calo delle esportazioni altoatesine nel 2° trimestre dell’anno», asserisce Perini. Indipendentemente da ciò la congiuntura economica altoatesina nel 2018 è risultata migliore rispetto a quanto ci si potesse aspettare in sede di previsione un anno fa. L’aumento dell’occupazione è stato particolarmente evidente, la domanda interna si è mostrata solida, il mercato italiano e il turismo hanno dato ulteriori impulsi positivi alla congiuntura economica locale. La somma di tutti questi fattori porta l’IPL ad innalzare la stima di crescita dell’economia altoatesina per l’anno 2018 a +2,0%. «Nel 2019 il rallentamento dell’economia internazionale impatterà in misura maggiore sull’economia altoatesina attraverso il commercio estero, portando per il 2019 la stima di crescita al +1,4%», conclude Perini.

«L’Alto Adige oggi si trova in una competizione europea per attirare i migliori talenti – ricorda la presidente dell’IPL Christine Pichler – Per avere successo, il nostro territorio deve diventare più attrattivo per il personale qualificato. Si deve puntare su contratti di lavoro stabili, possibilità di sviluppo professionale, orari di lavoro flessibili e conciliabili con le esigenze familiari, un clima di lavoro collaborativo e soprattutto su una retribuzione dignitosa. Solo in questo modo si può frenare la “fuga dei cervelli” dall’Alto Adige e solo così arriveranno nel nostro territorio le nuove figure professionali di cui abbiamo urgentemente bisogno».

«In qualità di Assessora uscente posso affermare che per me è un privilegio lasciare una situazione positiva in Alto Adige – afferma l’assessora provinciale Martha Stocker – oggi esistono più posti di lavoro e posti di lavoro più sicuri rispetto a quando ho assunto la mia carica cinque anni fa. Insieme siamo riusciti a creare le condizioni favorevoli per la ripresa economica e per superare la grave crisi finanziaria e occupazionale. Personalmente lo ritengo un successo sia della politica locale che delle parti sociali».

Johanna Roellecke

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