Nessun allarme aviaria in Alto Adige

A seguito  della morte di 6 cigni e di un pellicano in uno zoo del Tirolo, in Austria dal 10 gennaio sono in vigore misure precauzionali speciali.  Al momento, però, non c’è motivo di temere che l’influenza aviaria si diffonda anche in Alto Adige. “A rischio sono gli animali che si trovano in prossimità di zone umide o di allevamenti industriali. In Alto Adige ci sono alcuni allevamenti più grandi per la produzione di uova, per il resto gli allevatori detengono gruppi di pollame gestibili”, ha sottolineato Paolo Zambotto, direttore del Servizio veterinario della Provincia.. L‘influenza aviaria è trasmessa principalmente da uccelli migratori o da animali appena acquistati in cui la malattia non è stata individuata in anticipo. “Dal 1° dicembre 2022 è in vigore in Italia un’ordinanza di emergenza che dovrebbe essere prorogata il 31 gennaio”, spiega il direttore del Servizio veterinario provinciale. Si consiglia agli allevatori di pollame di tenere i propri volatili al chiuso e di evitare di lasciare il cibo all’aperto, poiché ciò attira gli uccelli migratori e aumenta il rischio d’infettare il pollame dell’azienda. “Chiunque acquisti animali dovrebbe consultare preventivamente il veterinario ufficiale: “Noi siamo costantemente informati sugli attuali focolai epidemici”, conclude Zambotto.
Ricordiamo che l’influenza aviaria non rappresenta un pericolo per l’uomo e non può essere trasmessa attraverso gli alimenti.

Immagine di apertura: (Foto: ASP/Noemi Prinoth)

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