Autobrennero, con la velocità ridotta meno code e inquinamento

Un’andatura più lenta assicurerà autostrade più green e meno congestionate dal traffico? Gli esperti di BrennerLec assicurano di sì. Questa mattina, 30 maggio, nella sede dell’A22 a Trento, sono stati presentati i primi risultati del progetto europeo Brenner Lower Emmissions Corridor, o più semplicemente BrennerLec, che coinvolge la tratta compresa tra Rovereto sud e Bolzano nord per sperimentare nuove modalità di transito che possano consentire di realizzare un Corridoio del Brennero a emissioni ridotte. Il progetto, nel suo primo anno di attivazione, ha visto il monitoraggio di due aree: la tratta Trento sud-Rovereto sud su cui è stata testata la gestione dinamica della capacità autostradale e la tratta Egna – San Michele all’Adige su cui è stata valutata la qualità dell’aria a seconda della variazione della velocità massima consentita. Ed è proprio in questa tratta che si sono ottenuti i risultati più interessanti. Si è rilevato, infatti, che con una riduzione media di appena di 15 km/h, il biossido di azoto (NO2) nelle zone immediatamente a ridosso dell’autostrada, è calato del 10% in entrambe le carreggiate. Il dato arriva a seguito di un test eseguito durante più di 1.200 ore distribuite nelle varie stagioni dell’anno, durante le quali agli automobilisti è stato chiesto con pannelli a messaggio variabile di abbassare la velocità di marcia da 130 km/h a 110, 100 e 90 km/h. Suggerimento seguito da 7 auto su 10 (e questo nonostante non fossero previste delle sanzioni!) con conseguenze decisamente positive per l’ambiente.

Autobrennero, sensori a stato solido

Nel tratto Trento sud-Rovereto sud, invece, l’esperimento ha dimostrato come riducendo la velocità a seconda delle esigenze, sia aumentata dell’8% la capacità autostradale. Dunque: meno code, meno traffico irregolare con improvvisi cambi di velocità e più veicoli per chilometro con, di conseguenza, un abbattimento del tempo di percorrenza. La sperimentazione in questo tratto è stata eseguita per oltre 20 giornate caratterizzate da traffico intenso, in particolare durante l’estate e a ridosso delle festività. I test hanno visto l’istallazione di tre stazioni fisse per il rilevamento della qualità dell’aria, due delle quali posizionate nel tratto altoatesino di Egna, e l’applicazione di sensori con dispositivi a stato solido. «Si tratta di sensori altamente innovativi, più economici e veloci rispetto a quelli usati tradizionalmente che ci consentiranno di monitorare più tratti con costi più contenuti e che già stiamo provvedendo a istallare su altre 13 postazioni» – spiega Dino Zardi, ricercatore dell’Università degli Studi di Trento che si è occupato del progetto.

Autobrennero, progetto unico in Italia

«I risultati sono particolarmente importanti perché l’A22 è l’unica autostrada in Italia in cui è consentito ridurre la velocità per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini. BrennerLec, dunque, è un progetto unico nel suo genere i cui risultati sono strategici sia a livello locale che nazionale. Già da tempo, infatti, chiediamo al governo italiano di poter applicare la riduzione della velocità massima in maniera strutturale e per la prima volta potremo supportare la nostra richiesta con dati oggettivi e concretamente misurati» – commenta Richard Theiner, assessore allo sviluppo del territorio, ambiente ed energia della Provincia autonoma di Bolzano. Linea politica questa condivisa anche dall’assessore alle infrastrutture e all’ambiente della Provincia Autonoma di Trento, Mauro Gilmozzi, che ricordando i recenti contingentamenti imposti dall’Austria, aggiunge: «Dobbiamo passare da una logica di semplice regolamentazione del traffico a una più orientata al governo dei flussi, ma potremo farlo solo se ragioneremo come corridoio Verona – Monaco. Per questo, far scattare divieti senza una regia non serve. Dobbiamo lavorare tutti per rendere più competitivo il trasporto su rotaia e per migliorare la fluidità del traffico autostradale, senza creare svantaggio agli auto-trasportatori. E questa è una sfida politica».

Ora sperimentazione fino a Bolzano Nord

Intanto, il progetto entra nella seconda fase che porterà all’estensione della tratta monitorata fino a Bolzano Nord anche se, avvertono i ricercatori, la presenza della galleria potrebbe comportare risultati diversi rispetto a quelli rilevati fino a questo momento. Oltre all’attivazione del monitoraggio sull’area bolzanina dell’A22, poi, saranno istallati nuovi pannelli a messaggio variabile, altri sensori e nuove cartellonistiche fisse. «Inoltre – aggiunge Walter Pardatscher, Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero – contiamo di attivare più volte in maniera temporanea la corsia di emergenza come corsia di transito, specie tra Trento sud e Rovereto sud con l’obiettivo di capire come ottimizzare il suo utilizzo in combinazione con la gestione dinamica della velocità». Anche nella sua seconda fase, BrennerLEC, progetto coordinato da Autostrada del Brennero Spa in partenariato con le Agenzie per l’ambiente di Bolzano e di Trento, l’Università di Trento, l’azienda locale Cisma e Idm Südtirol / Alto Adige, sarà sostenuto dall’Unione Europea. Il costo complessivo del progetto, pari a 4.018.005 euro, con budget eleggibile di 3.311.365 euro, è cofinanziato dai fondi europei del programma Life per una quota pari a 1,9 milioni di euro. Partito a settembre 2016, proseguirà fino ad aprile 2021.

Silvia Pagliuca

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