L'arte invade l'Alto Adige: dalla Biennale Gherdëina al Museion, ecco gli appuntamenti

L’arte e la cultura invade l’Alto Adige. Diversi gli appuntamenti da segnare in rosso sul calendario: dagli eventi della Biennale Gherdëina 7, a quelli della Fondazione Antonio Dalle Nogare, passando per le iniziative lanciate dal Museion. Un mix di incontri, progetti e percorsi da poter scoprire e che vanno a soddisfare qualsiasi tipo di interesse.

La Biennale Gherdëina

Nel 2020 gli organizzatori della Biennale di Gherdëina hanno coinvolto per la terza volta il noto curatore Adam Budak. Dopo “From Here to Eternity” nel 2016 e “Writing the Mountains” nel 2018, Adam Budak conclude la sua trilogia curatoriale con questo capitolo finale. Con il titolo “- a breath? a name? – the ways of worldmaking”, la Biennale Gherdëina 7 si concentra sul significato dei gesti politici che influenzano attivamente gli eventi mondiali e sul potere dinamico e sulla resistenza degli esseri umani come esseri naturali e culturali. Una trentina di artiste/i di fama internazionale che in questa settima edizione della Biennale Gherdëina hanno esplorato la regione, il suo paesaggio, la cultura, la storia, la popolazione e lo spazio pubblico.

Biennale Gherdeina 7

I prossimi eventi della Biennale Gherdëina 7 saranno in sintesi:

30.09.2020 – Ore 20:30: Cinema of Worldmaking di Josef Dabernig (artista). In lingua tedesca, Hotel Ladinia, Ortisei

03.10.2020 – Ore 9:00 : Circolo del Suolo – A Tutto Bosco curata da Brave New Alps (artisti), Antje Majewski (artista), Annibale Salsa (UNESCO, Eurac). In lingua italiana e tedesca, Camminata al Pilat

07.10.2020 – Ore 20:30: L’Arte nella Città, l’Architettura nell‘Arte con Lang/Baumann (artisti) e Igor Comploi (architetto). Dialogo in lingua tedesca, Sala Trenker, Ortisei

14.10.2020 – Ore 20:30: Sull’Arte e la Poesia di Franz Josef Noflaner con Markus Klammer (curatore) e Walter Moroder (artista).
Dialogo in lingua ladina e tedesca. Sala Trenker, Ortisei

20.10.2020 – Ore 20:30: Sull’Appartenenza e sui Rituali del Ritorno a Casa con Adrian Paci (artista), Sharon Lockhart (artista) e,via ZOOM, Adam Budak (curatore). Dialogo in italiano e inglese, Restaurant Traube, Ortisei

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La mostra Time Out di Robert Breer alla Fondazione Antonio dalle Nogare

E’ già aperta al pubblico la mostra personale di Robert Breer dal titolo Time Out, che ne ripercorre i sessant’anni di carriera e riunisce per la prima volta in Italia un’ampia selezione di dipinti, film sperimentali e sculture che l’artista ha realizzato dai primi anni Cinquanta del secolo scorso fino al 2011, anno della sua scomparsa. La mostra è curata da Vincenzo de Bellis e Micola Brambilla.  Pioniere nelle tecniche di animazione, Robert Breer è stato uno dei fondatori dell’avanguardia americana ed è oggi considerato uno degli autori più innovativi nel cinema sperimentale. Lungo tutta la sua carriera l’artista ha eluso etichette formali, stilistiche e concettuali, focalizzandosi su una ricerca libera, ma allo stesso tempo estremamente coerente, espandendo la ricerca visiva ben oltre gli ambiti linguistici tradizionali. Ha portato avanti sperimentazioni diverse, dalla pittura astratta, al cinema strutturale, dal Fluxus al Pop al Minimalismo, senza però mai legarsi definitivamente ad alcuno di questi movimenti.

Attraverso la selezione di più di settanta opere, la mostra alla Fondazione Antonio Dalle Nogare esplora i principali temi che percorrono l’arte di Robert Breer, partendo dalla pratica pittorica, muovendosi poi in quella filmica, per poi dare spazio a una corposa selezione di disegni e sculture. In questo modo la mostra esplora l’approccio formale e concettuale con cui Breer si è confrontato per oltre sessant’anni, celebrando l’eterogeneità che caratterizza la sua ricerca. La tensione che emerge tra immagine in movimento e immagine statica rivela una costante riflessione sulla possibilità di catturare il tempo, confondendo i confini tra rappresentazione astratta e figurata, movimento e staticità, oggetto e soggetto, nell’intento di mettere alla prova i limiti della nostra percezione. Una selezione di numerosi disegni racconta lo studio attento e meticoloso che l’artista dedica alla composizione e alla creazione di un sistema di associazioni nella fase che precede la realizzazione di film e sculture. I disegni offrono così allo spettatore la possibilità di esplorare ogni possibile interazione tra forme e colori e di soffermarsi a osservare quei dettagli che nei film scorrono troppo veloci per essere colti.

Le diverse anime che compongono l’opera di Robert Breer sono raccolte in mostra con l’intento di celebrare la profondità e la complessità di una ricerca visionaria e di raccontare un’indagine costante sul concetto di tempo che – come suggerisce il titolo della mostra – vive sospeso, al limite tra il reale e l’astratto, tra la fissità e il movimento, tra la magia del fenomeno e l’assoluto.

Museion, da Orani a Bolzano a bordo di una Fiat 127

Condividere racconti, impressioni e opinioni stando insieme all’aperto, magari assaggiando, spilluzzicando cibi diversi: si ispira allo spirito del picnic il progetto di Cristian Chironi per il Piccolo Museion Cubo Garutti. Dal tre ottobre prossimo per tutto il mese l’artista utilizzerà lo spazio del Piccolo Museion – Cubo di Garutti nel quartiere Don Bosco a Bolzano come suo studio, invitando il pubblico ad entrare in dialogo direttamente, ma anche attraverso performance, incontri e workshop, realizzati in collaborazione con diverse istituzioni del territorio. Il significato dello stare e abitare un luogo, ma anche del viaggiare attraverso geografie diverse sono al centro della pratica dell’artista, che concepisce il suo lavoro in primo luogo come una sfida fisica.

Il progetto per il Cubo inizia quindi con un viaggio, quello che l’artista compirà da Orani (NU) a Bolzano a bordo della sua Fiat 127 Special (Camaleonte). Questa automobile molto speciale sarà anche il mezzo della sua prima performance “Bolzano Drive”, durante la quale sabato 3 ottobre prossimo Chironi effettuerà una serie di tour attraverso Bolzano. In compagnia di un/una co-pilota e di due persone del pubblico sedute sul retro si condivideranno così storie e sguardi diversi sulla città (prenotazione obbligatoria scrivendo a visitorservices@museion.it). La performance è in collaborazione con “Bolzanism Museum”, una sorta di museo diffuso nel quartiere Don Bosco nato dalla collaborazione tra il Teatro Cristallo, la Cooperativa 19 e Campomarzio. Alle ore 18 a conclusione dei tour di Bolzano Drive il pubblico è invitato presso la piazza del Teatro Cristallo al finissage della stagione 2020 del Bolzanism Museum.

Al termine del tour l’auto sarà esposta nello spazio della Casa Atelier di Museion per la durata della residenza di Cristian Chironi, mentre nei giorni seguenti l’artista sarà a disposizione del pubblico nel suo studio temporaneo al Cubo Garutti, quartiere Don Bosco di Bolzano. Il 15 ottobre alle ore 19.00 a Museion Passage è invece previsto un talk con Jean Luis Cohen, architetto e storico dell’architettura e l’artista. L’appuntamento è in collaborazione con la Libera Università di Bolzano, Facoltà di Design e Arti. (prenotazione obbligatoria scrivendo a visitorservices@museion.it ). Inoltre, l’artista lavorerà insieme ad un gruppo di ragazze e ragazze in collaborazione con cooltour ad un workshop finalizzato alla realizzazione di un intervento di natura performativa nello spazio della città di Bolzano. Le esperienze raccolte durante il periodo di residenza a Bolzano e al Cubo, saranno rielaborate e raccolte dall’artista in un intervento nello spazio espositivo del Piccolo Museion dal 10.11.2020 al gennaio 2021, come conclusione di questo variegato picnic.

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