Alto Adige: la banda larga (e i suoi problemi) visti da vicino

Portare la banda larga in tutta la Provincia Autonoma di Bolzano è un progetto a lungo termine iniziato nel 2008. Il progetto ha alcune peculiarità. In primis il territorio montano che non è semplice da gestire in termini di facilità di installazione di cavi e soprattutto in termini di diffusione abitativa, pensiamo ai piccoli centri o alle case e ai masi isolati. Ad aiutarci a comprendere meglio il contesto è Marco Springhetti, direttore dell’Ufficio Infrastrutture per telecomunicazioni della Provincia Autonoma di Bolzano. “L’obiettivo primario – premette Springhetti – è quello di portare la fibra in ogni edificio pubblico connettendo ogni punto di confine della Provincia. Resia, Brennero, Drava, Tubre, Salorno e prossimamente la Mendola sono connessi attraverso 2000 km di dorsale in fibra. Attualmente su 134 mila numeri civici sono connessi in fibra 57 mila”.
L’infrastruttura viene gestita da Infranet, nata nel 2016 dallo scorporo di Brennercom. Una SpA controllata dalla Provincia che nasce con l’obiettivo di avere un unico interlocutore per la fibra ottica. “Se non ci fosse Infranet – prosegue Springhetti – difficilmente i grandi provider nazionali avrebbero interesse a portare la banda larga in piccoli centri dove il ritorno economico sarebbe assolutamente inferiore all’investimento necessario. Si investe dove nessuno investe. Per farlo si sfruttano anche le infrastrutture locali già esistenti come le connessioni della RAS e delle diverse aziende energetiche locali che hanno già una rete in fibra. Infranet crea rete e la mette a disposizione degli operatori che forniscono la connettività vera e propria.”
Questo aspetto merita un approfondimento maggiore. Si può fare un parallelo con la fornitura di energia elettrica. Oggi nel mercato libero ci sono moltissimi fornitori di energia elettrica, questi però si basano sulle infrastrutture di Terna che gestisce le linee elettriche ad alta tensione. Infranet è una sorta di Terna della banda larga e mette a disposizione ai vari fornitori le infrastrutture. Un esempio pratico: abitate in un piccolo centro con 2/300 abitanti e volete la banda larga. Sul sito Infranet potete cercare il vostro comune, l’indirizzo e il numero civico. Il sistema vi dirà se la vostra casa è già raggiunta dalla banda larga o se è in fase di attivazione. Se è raggiunta vi propone anche i nomi dei fornitori di connessioni web disponibili. Fornitori che hanno stretto un accordo con Infranet per l’uso della infrastruttura banda larga. Nella maggior parte dei casi si trovano fornitori locali che hanno costi spesso più alti di un fornitore nazionale. Se avete un cellulare di un provider low cost e volete la sua offerta per banda larga non trovate le sue economiche offerte perché quest’ultimo non ha stretto un accordo con Infranet per utilizzare le infrastrutture. Perché? Molto semplicemente perché l’investimento non giustifica i possibili guadagni. “Per gli operatori nazionali è necessario avere una “massa critica” tale da giustificare l’investimento – afferma Springhetti  – Per questo motivo abbiamo deciso che Infranet diventerà un operatore infrastrutturale wholesale only, ovvero garantirà a chiunque ne faccia richiesta il trasporto dei dati dall’utente fino al nodo centrale di Bolzano. In questo modo avremo una parità di trattamento per tutti gli utenti e per tutti gli operatori.” Il quadro è complesso e i costi sono dettati soprattutto dalle difficoltà logistiche. Nonostante questo l’obiettivo è di raggiungere tutti i civici in fibra entro il 2036. “Grazie ad alcuni bandi PNRR vinti da Tim e Fastweb entro il 2026 verranno raggiunti altri obiettivi coprendo scuole e settore sanitario. Il tutto sempre potendo sfruttare l’infrastruttura Infranet.”
In questa situazione si creano dei curiosi paradossi. A Bolzano città, la fibra non è (ancora) disponibile ovunque mentre lo è in molti paesi della provincia. “Questo perché le città richiedono interventi più capillari dell’ultimo miglio che sono lunghi e complessi da realizzare. Compito che viene svolto dai grossi provider. Anche qui l’intervento si giustifica se ha un ritorno economico. Può benissimo essere invece che in un remoto paese altoatesino la fibra sia già disponibile in casa perché magari portata dal gestore di servizi elettrici dell’azienda energetica locale che la usa per la telelettura dei contatori. In quel caso la connettività alla rete è fornita da un fornitore locale che sfrutta le infrastrutture dell’azienda energetica e/o di Infranet.” Nella maggior parte dei casi il costo è comunque superiore a quello di un provider low cost nazionale.

Walter Donegà

Immagine di apertura: Fibra ottica (Shutterstock)

Ti potrebbe interessare