Alto Adige, disoccupazione ancora in calo: 3,2%

Secondo i dati dell’Istituto provinciale di statistica (ASTAT), nel secondo trimestre del 2016 in provincia di Bolzano il tasso di occupazione ammonta al 72,8%, mentre il tasso di disoccupazione congiunturale si attesta al 3,2%. 8.300 persone sono in cerca di lavoro. Nel secondo trimestre 2016 il tasso di occupazione, calcolato come percentuale degli occupati sul totale delle persone in età tra 15 e 64 anni compresi, si è attestato al 72,8%. Ciò significa che in provincia di Bolzano circa il 73% delle persone in età tra 15 e 64 anni è occupato. Il tasso di occupazione, come sempre fino ad oggi, è nettamente più alto tra gli uomini (79,5%) che tra le donne (66,0%). Il 5,6% degli occupati lavora nell’agricoltura, il 23,0% nell’industria ed il 71,4% nel settore terziario. Queste cifre scaturiscono dalla rilevazione campionaria ISTAT sulle forze di lavoro e concorrono alla formazione della banca dati dell’ente statistico ufficiale europeo Eurostat.

Il tasso di disoccupazione congiunturale, che viene definito come rapporto tra le persone in cerca di occupazione ed il totale delle forze di lavoro, nel secondo trimestre 2016 si è attestato al 3,2%. Il tasso per gli uomini ammonta al 3,1%, quello per le donne al 3,4%. Il tasso tendenziale, cioè la media mobile ottenuta mediando il valore del trimestre con i valori dei tre trimestri precedenti, è invece del 3,7%. Il numero di persone in cerca di lavoro nel secondo trimestre 2016 ammonta a 8.300.

Kompatscher: «Buona reazione delle imprese»

Export in crescita del 4% rispetto al secondo trimestre del 2015, disoccupazione al 3,2%. Questi i dati emersi da due differenti studi dell’Istituto provinciale di statistica ASTAT (vedi comunicati a parte), che vengono commentati con soddisfazione dal presidente della Provincia Arno Kompatscher. “La crescita delle esportazioni – commenta il Landeshauptmann – dimostra che le aziende altoatesine sono nuovamente riuscite a reagire in maniera rapida ed adeguata alle evoluzioni più recenti, puntando su nuovi e più redditizi mercati alla luce dei sensibili cali registrati da altre destinazioni”. Il -33,9% del mercato russo, infatti, è stato controbilanciato dai forti balzi in avanti fatti registrare dall’export verso Asia (+7,9%), America (+5,9) e Svizzera (+15,2%).

“Il fatto di essere indirizzarsi su nuovi mercati – aggiunge Kompatscher – costa alle nostre aziende uno sforzo notevole, ma le rende anche meno dipendenti dal colosso germanico. L’impegno e le strategie degli imprenditori altoatesini, dunque, stanno dando buoni frutti”. Tra i dati che emergono dallo studio ASTAT, spicca il sorpasso del settore alimentare, che diventa così il primo per esportazioni, nei confronti dei prodotti da agricoltura e silvicoltura, mentre fanno registrare sostanziosi passi in avanti i settori del metallo (+12,8%), dei mezzi di trasporto (+8,3) e dei macchinari (+7,3%).

Per quanto riguarda invece la ricerca dell’istituto provinciale di statistica sull’occupazione, emerge il dato positivo relativo alla disoccupazione, che si attesta al 3,2% nel secondo trimestre 2016, con un valore tendenziale del 3,7%. Il miglioramento è notevole soprattutto se si fa riferimento al valore tendenziale registrato un anno prima, che si attestava al 4,3%. “In Alto Adige – commenta Arno Kompatscher – si può sostanzialmente parlare di piena occupazione, e una parte del merito è sicuramente da attribuire alle misure messe in campo dalla Provincia di Bolzano per il sostegno all’economia”.

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