Alberghi altoatesini, ancora possibili gli ampliamenti qualitativi

Nuove prospettive di sviluppo in termini qualitativi offerte alle imprese del settore ricettivo sono state approvate dalla Giunta Provinciale. In particolare, è arrivato il via libera alla modifica dell’ordinanza sugli ampliamenti atta al raggiungimento degli obiettivi contenuti nelle linee guida di sviluppo per il turismo in Alto Adige. L’anno scorso sono stati presentati i punti del regolamento provinciale sul turismo e la Giunta provinciale aveva reso possibili gli ampliamenti qualitativi delle imprese alberghiere sino alla data di approvazione del progetto finale.  L’assessore provinciale al turismo, Arnold Schuler, in data 8 marzo 2022, ha presentato una delibera che estende questa possibilità.:”Le linee guida di sviluppo per il turismo in Provincia sono state approvate alla fine del 2021 e servono come base per il futuro sviluppo del turismo in Alto Adige.  – spiega Schuler – Ora stiamo lavorando intensamente all’implementazione della normativa. Fino ad allora, però, la possibilità di espansione qualitativa continuerà a essere possibile.”

La base per l’ampliamento degli edifici dedicati agli alloggi è il numero di letti depositato per quella determinata impresa a partire dall’1 ottobre 1997. La superficie lorda funge da unità di misura. La categoria di classificazione a cui si ambisce può essere superiore a un massimo di tre classi rispetto a quella attuale nel caso di una struttura fino a due stelle mentre in una classificazione di tre stelle o più il massimo di categorie a cui ambire si sposta a due. In particolare, gli edifici di alloggio e di ristorazione sono autorizzati a raggiungere le superfici lorde specificate se vengono ampliati gli edifici corrispondenti.

“Tuttavia, come chiarito da un parere legale, a causa della normativa attuale la possibilità di ampliamento qualitativo è possibile solo nelle aree residenziali”, precisa Schuler. Solo in alcuni Comuni, quelli che le hanno previste nei loro piani regolatori, sono previste possibili espansioni al di fuori delle aree urbane. “In collaborazione con il Consorzio dei Comuni e la Ripartizione provinciale Natura e Sviluppo del territorio, stiamo lavorando a una proposta affinché i piani urbanistici dei Comuni possano essere adattati il più rapidamente possibile”, conclude così l’assessore provinciale.

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