Affitti universitari, gli studenti chiedono aiuto alla politica: «Situazione preoccupante»

L’avvento del Covid ha avuto un impatto forte, tra le altre cose, anche sul mercato immobiliare locale, soprattutto dal punto di vista degli studenti. Molti di loro hanno subito in maniera sentita le tendenze e i cambiamenti avvenuti nel mercato poiché, avendo mezzi finanziari molto limitati, hanno di conseguenza poco potere negoziale sulle proprietarie e proprietari. Il blocco delle attività di quest’anno alla Libera Università di Bolzano ha costretto molte studentesse e studenti a tornare presso le loro case native lasciando vuoti gli appartamenti per un lungo periodo. “Entrambe le parti, proprietari di casa e studenti, spesso non sapevano come affrontare la nuova situazione, e non hanno ricevuto alcuna direttiva da parte della politica”, osserva Matthias von Wenzl, presidente dell’Associazione Universitaria Sudtirolese (sh.asus). Di conseguenza, in alcuni casi è stato necessario pagare gli affitti nonostante l’appartamento non fosse utilizzato, mentre in altri è stato possibile recedere anticipatamente il contratto.

In un incontro congiunto tra la ripartizione Diritto allo studio della Provincia, la sh.asus e il Movimento Universitario Altoatesino,  si è parlato di questa complessa tematica. Nel corso dell’incontro è stata espressa la forte preoccupazione legata la fatto che molti proprietari possano firmare ancora meno contratti con gli studenti a causa della situazione di forte incertezza in cui viviamo. Da questo punto di vista il MUA è da tempo attivo per risolvere il problema degli alloggi a Bolzano, e durante l’incontro ha chiesto la fondazione di un gruppo di lavoro permanente per proporre delle soluzioni.

 

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“La questione degli alloggi con prezzi accessibili non riguarda solo studentesse e studenti. La politica è chiamata in generale a intervenire sul mercato immobiliare, che al momento svantaggia ampie fasce della popolazione, per garantire un diritto all’abitazione”, sottolinea la sh.asus.

Alloggi a prezzi accessibili: un prerequisito per una città universitaria

Giovani famiglie, lavoratrici e lavoratori, studentesse e studenti in provincia devono “capire che i loro interessi sono simili e che il modo migliore per raggiungere l’obbiettivo comune è unirsi”, dice il vicepresidente Julian Nikolaus Rensi. Chi vuole che l’Alto Adige cresca come luogo per la scienza e ricerca deve però capire che il mercato immobiliare deve finalmente essere controllato. L’Associazione ha ribadito come sia intollerabile che giovani studenti debbano rinunciare al loro posto di studio a Bolzano perché impossibilitati a permettersi un alloggio in città, situazione questa ormai all’ordine del giorno.

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