Aeroporto, il piano B svelato dalla TagesZeitung

Piano B per l’aeroporto nel caso dovesse fallire il referendum del 12 giugno. Il vantaggio registrato nei sondaggi dal fronte del no sta facendo agitare gli ambienti imprenditoriali che hanno maggior interesse ad avere una struttura funzionante. Se vincesse il no infatti verrebbe meno il contributo pubblico alla società di gestione (previsto in 2,5 milioni fino al 2022) ma nulla vieterebbe che la società proseguisse da sola sul mercato se trovasse altre entrate. A questo proposito la Tageszeitung ha intervistato Ingemar Gatterer, socio di maggioranza della Sad, la società provinciale dei trasporti. Gatterer ha rivelato nomi possibili di imprenditori pronti a entrare nella partita. Fra i nomi avanzati dal quotidiano c’è innanzitutto l’imprenditore patron di Fri-El Josef Gostner, appassionato di volo. «La maggioranza dei cittadini sarà certamente contraria, visto che la maggior parte di loro non è né imprenditore né albergatore. Verranno chiamati a votare su una struttura che non useranno mai» è il bilancio realistico di Gostner. L’imprenditore prefigura però un piano B. «Se la Provincia non finanzia lo scalo lo faranno i privati: albergatori, imprenditori, ma anche la Camera di Commercio. In pratica, quei gruppi di interesse cui l’aeroporto è davvero utile» spiega Gostner. «Io entrerei sicuramente nella partita, non vedo alcun problema a raccogliere questi due o quattro milioni di euro l’anno. Per le imprese e l’industria non si tratta di grosse somme. Senza il finanziamento della Provincia la società Abd andrà verso la liquidazione. Per questa ragione potrebbero entrare in gioco imprenditori privati in modo decisivo» spiega Gostner. Potrebbe essere della partita anche il manager della catena di hotel Falkensteiner Otmar Michaeler.

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