Acquisto delle mascherine cinesi, indagato anche il presidente Kompatscher

Blitz nella giornata di ieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità dei carabinieri di Trento negli uffici dell’Azienda Sanitaria di Bolzano, della Oberalp e della Provincia per una serie di perquisizioni locali e informatiche relative alla vicenda della mascherine cinesi acquistate dalla Provincia attraverso l’azienda Oberalp per un valore di 29 milioni di euro, e risultate poi essere inutilizzabili perché fuori norma in base a diversi test. Le mascherine furono importate in Italia il 24 marzo 2020, quando la pandemia era appena scoppiata e la ricerca di dispostivi di protezione era alta, ed erano destinate anche alla Croce Rossa e Protezione Civile. Le operazioni svolte a Bolzano – ha informato una nota dell’arma – erano finalizzate alla ricostruzione dei rapporti commerciali tra le pubbliche amministrazioni e la ditta OberAlp Spa di proprietà dell’imprenditore altoatesino Heiner Oberrauch. È stato lui, infatti, a versare la maxi somma per l’acquisto. L’inchiesta è partita 20 mesi fa ed è coordinata dal sostituto procuratore Igor Secco.

Nel registro degli indagati è stato inserito anche il nome del presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher, l’ipotesi di reato è quello di turbativa d’asta e ci sarebbero altre trenta persone indagate. “Chiaramente abbiamo fornito agli inquirenti tutte le informazioni e siamo convinti che anche queste indagini confermeranno la correttezza della condotta dell’amministrazione” ha dichiarato in una prima nota Kompatscher. “Il presidente ha sempre agito in modo corretto e trasparente e non aveva alcuna competenza per quanto riguarda l’acquisto dei supporti dpi da parte dell’Azienda sanitaria”, ha dichiarato all’ANSA il legale di Kompatscher, l’avvocato Karl Zeller. Tra gli altri nomi nel registro degli indagati ci sono anche quelli di Florian Zerzer, direttore generale dell’Azienda Sanitaria di Bolzano e Christoph Engl, amministratore delegato Oberalp.

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