Museion, è iniziata l'era van der Heide: «Puntiamo sulla rilevanza sociale del museo»

Lunedì primo giugno è stato il primo giorno di lavoro per Bart van der Heide come nuovo direttore di Museion. Museo quest’ultimo, che come molti altri si è adattato al mondo che cambia, rimanendo al passo coi tempi come certifica l’iniziativa “TeleMuseion” portata avanti durante il periodo di lockdown. Insomma, nuove piattaforme pubbliche e innovative, in cui le comunità vivono e interagiscono con la cultura in generale. “Sono entusiasta di accompagnare in questa visione Museion, un museo in crescita, con un team ambizioso e motivato. In questi anni Museion è riuscito a costruirsi un profilo internazionale, che intendo consolidare, valorizzando, al contempo nuovi aspetti e dimensioni rispetto al suo ruolo. Immagino il museo alla guida di un ecosistema culturale complesso, come partner attivo per migliorare il tenore di vita del territorio e promuovere la creatività, il benessere e le prospettive delle sue comunità”, ha spiegato van der Heide.

Museion può vantare, grazie anche al lavoro della direzione precedente sotto la guida di Letizia Ragaglia, il raggiungimento di un ottimo posizionamento sulla scena artistica contemporanea, con una fitta rete di connessioni e collaborazioni. Con Bart van der Heide si apre un nuovo, entusiasmante capitolo nella storia dell’istituzione. Al centro della visione di van der Heide c’è la rilevanza sociale del museo, il contributo che un museo di arte contemporanea può dare allo sviluppo futuro di una società. “Da questa visione ci aspettiamo quindi un museo che sia un, se non “il” luogo di incontro della nostra regione, in cui si trattano i temi più attuali e scottanti del nostro tempo, facendo leva su un’ampia base e nella maniera più efficace e collaborativa possibile”, racconta Marion Piffer Damiani, Presidente della Fondazione Museion.

Il 29 maggio scorso Museion ha riaperto al pubblico dopo la chiusura a causa dell’emergenza Covid con due nuove mostre: la personale dell’artista Karin Sander “Skulptur/Scultpure/Scultura” e il progetto di Butch-ennials alla Casa Atelier. La prossima mostra in programma è la collettiva “unlearning categories” sulle opere d’arte acquistate dalla Provincia di Bolzano, curata da BAU (inaugurazione 26 giugno).

Ti potrebbe interessare