Turismo in Alto Adige, in tre mesi persi 11.500 posti di lavoro

Una vera e propria emorragia per il turismo in Alto Adige. Il lockdown scattato a marzo e protrattosi per tutto aprile ha provocato la perdita di oltre 11mila posti di lavoro, 11.500 per l’esattezza equamente suddivisi tra il settore alberghiero e la ristorazione. E poteva anche andare peggio se si pensa che si era ormai sul finire della stagione invernale. Ma in una provincia in cui il turismo lavora tutto l’anno il colpo inflitto da Covid-19 è notevole. Secondo l’Osservatorio del mercato del lavoro della Provincia la perdita di posti di lavoro tra il 9 marzo e il 9 maggio può essere quantificata in circa 11.500, di cui circa 7.000 persone residenti in Alto Adige, il resto sono lavoratori stagionali provenienti da fuori Provincia.

Turismo in Alto Adige durante il Covid-19: penalizzate le zone sciistiche

Nella parte orientale della Provincia, quindi nella zona delle Dolomiti, si è registrata una perdita di 6.000 posti di lavoro tutti dovuti al brusco finire della stagione sciistica. «Nella parte occidentale e meridionale del territorio, rispetto agli stessi mesi del 2019, non sono stati creati circa 4.800 posti di lavoro a causa del mancato inizio della stagione» riassume Stefan Luther, direttore della Ripartizione lavoro della Provincia di Bolzano. «Mentre nella parte orientale circa 17-18.000 lavoratori, dopo un’ottima stagione, hanno perso da una a 7 settimane di lavoro, nella parte occidentale e meridionale sono circa 9-10.000 i lavoratori che cominceranno nelle migliore delle ipotesi a lavorare con 6-10 settimane di ritardo, sempre che si riesca a raggiungere il livello occupazionale degli anni precedenti». La perdita di posti di lavoro nel turismo colpisce una percentuale leggermente più alta di lavoratori di sesso femminile che maschile, ovvero il 54% di donne e il 46% di uomini.

Turismo in Alto Adige, le contromisure della Provincia

Nonostante questi dati, l’assessore provinciale all’economia Philipp Achammer è ottimista sul fatto che le cifre relative all’occupazione aumenteranno leggermente a partire dalla fine di maggio 2020 grazie alle riaperture decise con la legge sulla fase 2: ristoranti e bar sono già riaperti da lunedì 11 maggio, il 25 maggio toccherà agli alberghi. «Monitoreremo attentamente lo sviluppo dei rapporti di lavoro in modo da poter stabilire misure mirate di politica del lavoro, come la valorizzazione dell’offerta di manodopera locale. Lo faremo, tra l’altro, rafforzando e ampliando ulteriormente la piattaforma di collocamento elettronico della Provincia, la eJobLavoro» spiega l’assessore Achammer.

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