Bolzano, la civiltà sepolta e il mercatino di Natale
Bolzano. Gli appassionati di archeologia ci scuseranno se sono finiti su un articolo che li riguarda solo in parte, ma, purtroppo, gli amministratori del capoluogo altoatesino sembrano maturare una sempre più evidente intolleranza ai “doveri civili” e il titolo è solo una diretta conseguenza.
Per cominciare, può valer la pena ricordare cosa si intende con il termine “civiltà”. Come riferisce il vocabolario Treccani: “Nell’uso comune e più tradizionale, è spesso sinonimo di progresso, in opposizione a barbarie”. Il termine “civile”, che deriva dal latino “civilis e che a sua volta è collegato a “civis” (cittadino) e “civitas” (città), indicava, inoltre, la condizione del cittadino e le buone maniere cittadine, contrapposte alla rozzezza rurale.
Della presunta “rozzezza rurale” ci occuperemo in altre sedi, ma per comprendere come Bolzano stia sempre più allontanandosi dai valori civili, è sufficiente qualche click sui recenti comunicati stampa delle principali città europee. Per esempio, lo scorso 3 dicembre, l’amministrazione berlinese si è premurata di diffondere un comunicato stampa per spiegare ai propri cittadini come aiutare i senzatetto “perché il freddo e la solitudine non solo minacciano la loro salute, ma spesso anche la loro vita”. All’interno del comunicato sono stati inseriti i recapiti di diverse associazioni di soccorso e le istruzioni sul come comportarsi quando si incrocia qualcuno che dorme per strada:“Si potrebbe chiedere come sta e anche chiedere direttamente se si può offrire qualcosa, che si tratti di una bevanda calda o di un pasto caldo. Avvicinatevi alle persone colpite e offrite loro aiuto. In nessun caso si devono toccare o scuotere le persone mentre dormono”
Ancora più a nord di Berlino, a Copenaghen, l’amministrazione comunale si è invece premurata di illustrare cosa può fare un cittadino preoccupato per una persona senza fissa dimora: “Puoi contattare Din Sociale Indgang che dispone di operatori di strada, rifugi e centri di crisi, che hanno l’opportunità di parlare con il cittadino. Lo scopo di Din Sociale Indgang è quello di aiutare i cittadini a trovare una sistemazione abitativa più stabile.
L’amministrazione viennese, invece, si è premurata di creare un “pacchetto invernale dei servizi per i senzatetto di Vienna”. Anche questa stagione invernale, dal 29 ottobre 2025 al 29 aprile 2026, saranno disponibili pranzi caldi in tutti i centri di accoglienza del pacchetto invernale e nei centri diurni per senzatetto aperti tutto l’anno. Solo nei centri di riscaldamento verranno serviti oltre 40.000 pasti caldi. Fino a 255 persone potranno stare al caldo contemporaneamente. Un pranzo caldo è disponibile per tutti gli utenti. Continuerà la gestione 24 ore su 24 degli ulteriori 13 rifugi di emergenza, che forniranno 1.000 posti letto durante l’inverno”.
Spostandoci più a est, il Comune di Varsavia ha lanciato la campagna 2025-26 di “Un po’ di calore per i senzatetto“, ma iniziative simili si trovano sulle pagine web di moltissime città europee.
A Bolzano, invece, si è scelto un approccio totalmente diverso. Spulciando tra i comunicati dell’amministrazione del capoluogo altoatesino, per esempio, se ne trova uno del 19 novembre 2025 relativo allo sgombero di un insediamento abusivo lungo l’Isarco: “Rimosse alcune tende tra Ponte Palermo e Ponte Resia. Intervento finalizzato alla tutela della sicurezza e del decoro urbano”. Altri, molto simili, erano stati pubblicati sul sito del Comune di Bolzano a settembre e a luglio scorso. Evidentemente, l’amministrazione comunale di Bolzano non si vergogna di usare il pugno duro contro chi non ha una casa in cui dormire, anzi, come ha recentemente sottolineato il sindaco Corrarati “Non sarà più come prima, quando veniva fatto uno sgombero e si tornava dopo tre mesi trovando la stessa situazione. Ora potremo intervenire subito, anche giorno per giorno, per evitare che gli insediamenti si riformino la sera stessa”.
Nel capoluogo altoatesino vengono anche boicottate campagne di solidarietà che le altre città europee promuovono apertamente: “L’evento ‘Chiedimi perché ho freddo’, per esempio, quest’anno non ha ricevuto l’autorizzazione della Giunta comunale di Bolzano guidata dal sindaco Corrarati.
E’ del tutto evidente come a Bolzano si sia completamente frainteso cosa si intenda con il termine “decoro” che, ricordiamo, rimanda alla “dignità nell’aspetto, nei modi, nell’agire, è conveniente alla condizione sociale di una persona o di una categoria”. Come può, quindi, parlare di decoro un amministratore pubblico che fa gettare nell’immondizia le poche cose che permettono la sopravvivenza ai senza fissa dimora?
Come è potuto accadere che si valuti come prioritario il sentimento di insicurezza di chi si limita a dover passare a fianco di un senzatetto, mentre si ignora completamente l’ansia, l’insicurezza e la paura di chi dorme per strada? Che sia venuto il momento di confrontarsi con le nostre barbarie, prima di giudicare quelle altrui?
Ma anche chi fosse disinteressato alla civiltà e ai suoi valori, dovrebbe essere in grado di comprendere che gli sgomberi non servono assolutamente a nulla. Perché si limitano a spostare il problema di qualche metro o di qualche giorno senza risolvere niente. Anzi finendo per rendere più violento l’atteggiamento di chi si ritrova da un giorno all’altro senza le pochissime cose di cui era in possesso.
Le pessime conseguenze sono gli occhi di tutti, ma, nonostante questo, la città procede imperterrita sulla stessa linea, soprattutto in questi giorni. Perchè nessun “barbone” deve turbare l’”atmosfera natalizia” del mercatino, di quel Christkindlmarkt che si vantano di aver blindato.
“Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio”. (Luca 2,6-20)
Massimiliano Boschi
Immagine di apertura: lo sgombero del lungo Isarco del 19 novembre scorso (Foto Comune Bolzano)
