Da Froome ad Aru, la sfida dei big al «Tour of the Alps»

Cinque tappe, 716 chilometri, 13.100 metri di dislivello, 10 gran premi della montagna. La seconda edizione del Tour of the Alps, la corsa ciclistica a tappe dell’Euregio che ha raccolto l’eredità quarantennale del Giro del Trentino, si annuncia estremamente spettacolare ed appassionante. Venti squadre al via, e la conferma annunciata dal direttore della corsa, Maurizio Evangelista, che al via ci saranno alcuni big del ciclismo mondiale come il 4 volte vincitore del Tour de France Chris Froome, l’italiano Fabio Aru e il francese Thibaut Pinot. Oggi (21 marzo) la corsa euroregionale che partirà il 16 aprile da Arco per concludersi il 20 aprile a Innsbruck sul percorso che ospiterà i mondiali 2018, è stata presentata a Ora. Nel suo videomessaggio, il presidente Arno Kompatscher ha sottolineato che «il Tour of the Alps è l’espressione dell’idea di fondo che anima l’Euregio, ovvero quella di rappresentare l’unità di tre territori con una storia comune e un forte spirito di collaborazione».

«Tour of the Alps, test ideale»

Anche secondo l’assessora allo sport, Martha Stocker, «questa manifestazione incarna alla perfezione lo spirito dell’Euregio. Quando il GECT nacque nel 2011, in pochi avrebbero scommesso che sarebbe stato in grado di dare vita a iniziative così importanti e di successo». Giacomo Santini, presidente del Gruppo sportivo Alto Garda, che cura l’organizzazione del Tour of the Alps, ha aggiunto che «si tratta di una corsa di livello ormai mondiale, capace di veicolare un messaggio non solo sportivo, ma anche di politica territoriale. Questa corsa a tappe è la prova che nello sport l’Euregio c’è». Dal punto di vista tecnico, il direttore Evangelista ha ribadito che «ci sono tutti i presupposti per una grande corsa con tappe molto intense ma non eccessivamente lunghe. La preparazione ideale per il Giro d’Italia».

Tour of the Alps, il testimonial

Testimonial del Tour of the Alps è anche lo snowboarder azzurro Roland Fischnaller, reduce dalle Olimpiadi di Pyeongchang e fresco vincitore della coppa del mondo di slalom parallelo. «Sono un appassionato di ciclismo – ha sottolineato Fischnaller – e uso tantissimo la bici per la preparazione fisica della stagione invernale. Una delle mie salite preferite è il Passo Mendola, che sarà affrontato anche dai corridori del Tour of the Alps». Roland Fischnaller ha poi raccontato la sua più grande avventura vissuta sulle due ruote: «Per prepararmi alle Olimpiadi 2014 – ha spiegato – ho percorso in 16 giorni i 3.224 km. che separano la mia casa di Funes da Sochi, e al di là della grande fatica, e della grande soddisfazione, ho capito che il ciclismo è uno sport che unisce e che ha un forte spirito di solidarietà». Ai seguenti link la possibilità di scaricare video e interviste in alta risoluzione.

 

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