Olimpiadi 2026 sulle Dolomiti, Kompatscher gela Zaia

Lanciata con enfasi da Luca Zaia, accolta con freddezza da Arno Kompatscher. La candidatura delle Dolomiti alle Olimpiadi invernali del 2026 parte in salita, almeno a giudicare dal botta e risposta tra i presidenti dei tre territori coinvolti (c’è anche Ugo Rossi per la Provincia Autonoma di Trento, allineato con Kompatscher). L’annuncio di Zaia è arrivato nel giorno in cui il consiglio comunale di Torino si è spaccato sulla proposta di organizzare i Giochi 2026 all’ombra della Mole; la proposta ruota attorno al tema della sostenibilità ambientale: «Saranno Olimpiadi a impatto zero, senza nuovo cemento, che valorizzeranno il patrimonio delle Dolomiti – ha detto Zaia – Non abbiamo bisogno di costruire nuovi impianti, utilizzeremo quelli esistenti. Sarà un’Olimpiade diffusa, il modello che va per la maggiore». Riguardo al rapporto con Rossi e Kompatscher, Zaia assicura che c’è piena sintonia: «I primi contatti ci sono già stati, ne parliamo da tempo e abbiamo tenuto il tema sotto la cenere perché c’era la campagna elettorale, ma adesso ci troveremo ed entro il mese butteremo giù qualcosa per formalizzare la disponibilità alla candidatura».

Kompatscher: «La maggioranza è scettica»

Le Dolomiti entrerebbero in competizione con Torino e Milano, giocando la carta del paesaggio protetto dall’Unesco e dell’esperienza acquisita nel frattempo con i Mondiali di Cortina 2021. La replica di Kompatscher, però, smorza l’entusiasmo sul nascere: «Se non cambiano le regole, non siamo interessati a questo progetto – spiega il presidente del Trentino-Alto Adige al Gazzettino – Attualmente il Comitato olimpico internazionale prescrive la realizzazione di determinate strutture, dal villaggio olimpico al centro media, per cui non è possibile fare dei Giochi a impatto zero». A meno di revisioni dal Cio, dunque, la chiusura è netta: «Qui da noi se n’è già discusso da tempo e la maggioranza della popolazione è scettica – aggiunge Kompatscher – Le persone hanno visto come sono stati fatti i Giochi altrove e nessuno crede alla splendidà possibilità della sostenibilità ambientale». Alla frenata di Kompatscher si aggiunge quella di Rossi, che vuole certezze sulla fattibilità di Olimpiadi formato green.

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