Formazione professionale, l'Alto Adige arranca. E le aziende ne risentono

La formazione professionale? Sarà sempre più decisiva nel futuro prossimo. Anche (e soprattutto) per l’Alto Adige, che – come dimostra lo studio dell’Ire, l’Istituto di Ricerca Economica della Camera di Commercio di Bolzano – ha pochi  settori di attività nei quali si pone tra le regioni europee più produttive. Soprattutto nel settore manifatturiero si evidenziano dei punti deboli. Per garantire la competitività e la produttività e innalzarne ulteriormente il livello, nel lungo termine l’Alto Adige dovrà allinearsi alla situazione delle regioni più produttive d’Europa anche con riferimento alla struttura delle qualificazioni professionali.

In molti settori si può notare un impiego troppo scarso di forze di lavoro dalle qualificazioni professionali più elevate. Soprattutto per le professioni intellettuali e scientifiche bisogna attendersi in futuro un netto aumento del fabbisogno. In termini relativi i settori che hanno da recuperare di più sono quello delle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (+65 percento), quello della fabbricazione di macchine, apparecchi e mezzi di trasporto (+51 percento) e il commercio (+123 percento). D’altro canto, in futuro la domanda per le professioni non qualificate sarà inferiore rispetto a oggi. Il fabbisogno di personale non qualificato nel settore della fabbricazione di prodotti metallici, ad esempio, è destinato a diminuire del 24 percento. Anche la domanda per le professioni tecniche intermedie calerà fino al 2025 nella maggior parte dei settori. Lo stesso si può affermare per quanto riguarda gli impiegati di ufficio. Le professioni nelle attività commerciali e nei servizi, invece, consolideranno ulteriormente il loro ruolo di gruppo professionale numericamente più consistente nell’ambito delle attività imprenditoriali. Risulta in leggero calo il fabbisogno di forze di lavoro che svolgono professioni artigiane. Ciò malgrado, esse continueranno a rappresentare il secondo gruppo professionale in termini di forza numerica.

Formazione professionale, necessario sviluppare l’offerta

«In futuro sarà di fondamentale importanza – spiega la nota della Camera di Commercio – quindi, sviluppare costantemente l’attuale offerta formativa al fine di adeguarla alle mutate condizioni economiche generali. Ciò riguarda anche la formazione duale, uno dei pilastri fondamentali del sistema formativo altoatesino. In questo campo bisognerà proseguire sulla strada già imboccata, affrontando le sfide dell’economia moderna che richiede un livello di qualificazione più elevato».

Si dovrà aumentare ulteriormente anche la permeabilità per i livelli di qualificazione professionale intermedi. In questo contesto, anche i corsi accademici tecnici potrebbero fungere da collegamento diretto tra il mondo della formazione e quello economico. Il Presidente della Camera di commercio di Bolzano Michl Ebner sottolinea: “I giovani senza formazione non rappresentano soltanto una grande perdita in termini sociali, ma costituiscono anche un enorme spreco di risorse. Poiché, tuttavia, per le professioni non qualificate la domanda sarà sempre minore, è particolarmente importante adoperarsi affinché nessun allievo abbandoni la scuola senza una formazione minima, ad esempio quella di operaio specializzato. Inoltre, occorre adottare misure atte a reintegrare nel sistema scolastico chi ha interrotto il proprio percorso formativo.”

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