Alto Adige: servizi pubblici soddisfacenti, bocciata la sanità

Nei livelli di fiducia degli altoatesini permangano differenze tra le istituzioni locali e le istituzioni più “lontane” (si va dal 19% di fiducia nello Stato al 78% in Provincia e Comuni). Scarsa la fiducia nei confronti di politici (soprattutto nazionali) e giornalisti, mentre si salvano altre figure della vita collettiva (impiegati, magistrati). I livelli di soddisfazione sono più elevati di quelli della fiducia. Tra i motivi dell’insoddisfazione spicca la critica alla macchinosità e alla lentezza dei servizi. Peggiora (rispetto al 2015) il giudizio sul servizio sanitario (oggi al 28% di insoddisfatti a causa soprattutto dei tempi di attesa) e solo poco più della metà dei residenti è soddisfatto delle Poste. Inoltre, i cittadini si sentono poco coinvolti nelle decisioni prese dalla politica.

La fiducia nelle istituzioni locali è relativamente elevata: i giudizi positivi (molta o abbastanza fiducia) rappresentano il 78,4% del totale delle risposte valide (ovvero esclusi i “non so”) per quanto riguarda il proprio Comune e il 78,0% per la Provincia Autonoma. La Regione registra un 61,2%, ma in questo caso si nota una consistente quota di persone che non sanno come giudicarla. Negativi invece i risultati di Unione Europea e Stato italiano: nella prima ha fiducia il 44,8% (dunque sentimenti negativi maggiori dei positivi), mentre lo Stato italiano registra un valore di 19,2%, ovvero solo un altoatesino su cinque ne ha un’opinione positiva. Rispetto alla precedente edizione dell’indagine (2015) la tendenza è di un miglioramento: 7% di giudizi positivi in più per la Provincia, 5% per il Comune e anche lo Stato italiano recupera circa il 3%. Solo l’Unione Europea non migliora.

Ancora bassa la fiducia verso la classe politica e, in misura minore, verso alcune categorie di persone che partecipano alla vita pubblica. Ai politici italiani (nazionali) non crede nemmeno un altoatesino su dieci (9,4% di giudizi positivi); giornalisti e politici altoatesini hanno una quota di consenso minoritaria, mentre i giudizi verso i sindacalisti si dividono circa a metà (50,9% di risposte positive). Fiducia da oltre metà della popolazione per sacerdoti, impiegati della Provincia e magistrati e da oltre il 70% per imprenditori, impiegati del Comune e forze dell’ordine. Questi ultimi sono la categoria che più di tutte ha visto crescere la stima in questi tre anni (6,9 punti di aumento). Un livello di fiducia ancora molto alto (oltre l’80%) è accordato al gruppo “della scienza”: i medici all’87,5%, gli scienziati all’83,7% e gli insegnanti all’81,9%.

Passando al giudizio riguardante la soddisfazione concreta nei confronti dei servizi forniti dalla funzione pubblica partiamo innanzitutto dal “colpo d’occhio” di un livello generale più elevato: se la fiducia si piazzava ad un livello mediano di 2/3, la soddisfazione si colloca ad un livello mediano di oltre 3/4, con un solo servizio (le Poste) al di sotto dei due terzi di risposte positive. Quindi la valutazione data “da lontano” sembra generare più spesso sentimenti negativi rispetto a quella conseguente alla concreta fruizione dei servizi. Lo si vede ancora una volta sulla Provincia, forse il caso più confrontabile tra i diversi presi in considerazione: il 63,5% si fida degli impiegati provinciali, ma l’82,8% è soddisfatto dei servizi erogati dalla stessa. Dunque esiste un cospicuo numero di persone che non si fida, ma è soddisfatto dei risultati. Pertanto sembrerebbero esserci ancora problemi di immagine rispetto a questa categoria di lavoratori. Analizzando i singoli dati, risulta bassa solo la soddisfazione verso i servizi delle Poste (57,1%). Miglioramenti significativi rispetto a tre anni fa si hanno per la Provincia e ancor più per le Ferrovie. Peggiora il giudizio nei confronti del servizio sanitario ed anche nei confronti del trasporto pubblico su gomma (sia urbano che extraurbano): quest’ultimo comunque rimane (e lo è da decenni) a livelli di soddisfazione molto alti.

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