Zanzare tigre: nel 2015 sono raddoppiate. Ora le contromisure

Un aumento di cui i bolzanini avrebbero volentieri fatto a meno. È stato un 2015 record per quanto riguarda la presenza di zanzare tigre in Alto Adige. Nell’ultimo anno la presenza di uova depositate nella provincia di Bolzano è più che raddoppiata rispetto all’anno precedente, e con essa aumentano anche i disagi provocati dalla proliferazione di questo insetto, come per esempio il rischio di trasmissione di virus o malattie infettive.

Il monitoraggio condotto dal Laboratorio biologico provinciale

«La zanzara tigre si è stabilizzata in Alto Adige e richiede contromisure per affrontare il fenomeno e i problemi connessi», ha affermato Alberta Stenico, la direttrice del Laboratorio biologico provinciale, l’ente che grazie all’installazione di 136 ovitrappole in 25 Comuni è riuscito a monitorare la proliferazione dell’insetto nel territorio. Una crescita favorita, tra le altre cose, da un’estate con temperature molto elevate, in particolare nelle aree urbane della valle dell’Adige. «Purtroppo le uova di zanzara tigre sono estremamente resistenti e possono superare anche temperature fino a meno 10 gradi», spiega la biologa Edith Bucher. In questo modo già in primavera fuoriescono le prime larve, che libere di diffondersi raggiungono poi picchi di presenza a luglio e tra agosto e settembre.

Prevenire è meglio che curare

L’obbiettivo numero uno è quello di prevenire anziché curare, intervenendo proprio nella prima fase di sviluppo dell’insetto. «La sfida del 2016 sarà pertanto quella di limitare il più presto possibile il percorso biologico, vale a dire già nei primi mesi dell’anno», osserva la direttrice Stenico. In questo senso i cittadini sono chiamati a collaborare attivamente con l’amministrazione, informandosi sulle strategie da adottare e limitando la presenza di acqua stagnante all’aperto.

Ti potrebbe interessare