Covid, la variante sudafricana in quattro comuni dell'Alto Adige: la Provincia valuta nuove restrizioni

Anche in Alto Adige è arrivata la variante sudafricana del Covid, e la Provincia è corsa ai ripari. Come comunicato dal presidente Arno Kompatscher, è in corso il tracciamento dei sei casi di variante registrati nei comuni di Moso, Rifiano, Merano e San Pancrazio. Il presidente si è detto preoccupato soprattutto per la diffusione in quattro comuni. “Anche se purtroppo era solo una questione di tempo, visto i centinaia di casi nel vicino Tirolo, ma anche in Italia, faremo di tutto per limitare la diffusione”, ha spiegato. L’assessore provinciale alla sanità Thomas Widmann ha già informato il Cts, con la quale è in contatto.

Inoltre, questo pomeriggio la giunta provinciale si riunirà per valutare misure restrittive nei comuni interessati ed eventualmente anche a livello provinciale. I capogruppi saranno poi informati in una videoconferenza, come concordato ieri in consiglio provinciale. La nuova ordinanza poi dovrebbe essere firmata domani. Kompatscher ha infine fatto presente che in Alto Adige solo nelle ultime 24 ore sono stati effettuati oltre 12 mila test, ovvero il 2,3% dell’intera popolazione.

 

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Per domani mattina è programmato un incontro con i sindaci di Merano, San Pancrazio, Rifiano e Moso in Passiria per concordare ulteriori misure di contenimento della pandemia che sono oggetto in queste ore delle valutazioni della Giunta provinciale. L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige coglie l’occasione per lanciare un appello alla popolazione a rispettare le norme di contenimento del contagio quali il rigoroso rispetto della distanza di sicurezza e delle regole di igiene. Allontanarsi dalla propria abitazione è consentito unicamente in caso di assoluta necessità. L’invito è quello di indossare la mascherina FFP2 che protegge particolarmente la bocca e il naso. Inoltre si ricorda che la maggior parte delle infezioni avviene attualmente in ambito familiare e che dunque in queste circostanze va prestata attenzione massima.

Continuano i test a tappeto

Il presidente Kompatscher sottolinea che la strategia dei test a tappeto continuerà e sarà portata avanti con forza, con l’obiettivo di tenere sotto controllo l’evolversi del contagio e interrompere la catena della trasmissione. Solo nella giornata di ieri (lunedì) sono stati eserguti 12.200 test, una quantità pari a poco meno del 3% della popolazione provinciale. In questo contesto il presidente Kompastcher ha ringraziato il personale sanitario, le farmacie, i molti volontari e volontarie, i Comuni per la collaborazione all’attuazione delle ulteriori misure e le imprese per la disponibilità a testare i propri dipendenti in modo capillare.

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