Unibz, il dottorato ripaga: occupazione al 92%

Il dottorato di ricerca (PhD) è un buon investimento per un futuro professionale sicuro anche in tempi di crisi: è quanto rivela il VI Rapporto del consorzio AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei dottori di ricerca in Italia. Lo studio include anche i risultati dell’indagine condotta sulla condizione occupazionale di 32 dottori di ricerca di unibz che hanno concluso gli studi nel 2020.

A unibz si impara facendo

L’esperienza sul campo è di casa per i dottorandi unibz: il 12,9% dei dottori ha svolto un dottorato in collaborazione con le imprese (media nazionale: 5,4%). Il 90,3% dei dottori di ricerca ha svolto un periodo di studio/ricerca all’estero (media nazionale: 55,4%). Il 35,5% dei dottori dichiara di dedicare alla ricerca oltre 40 ore a settimana, inoltre, l’83,9% dei dottori è stato coinvolto in gruppi di ricerca. Infine, il 90,3% dei dottori ha realizzato almeno una pubblicazione (media nazionale: 83,6%), tra questi il 100,0% l’ha realizzata in inglese.

Sbocchi occupazionali sicuri e retribuzione superiore

L’indagine condotta sui 23 dottorandi che hanno concluso il loro ciclo di studi nel 2019 presso unibz presenta un quadro generale molto positivo: tasso di occupazione pari al 91,7% (media nazionale 88,1%) ad un anno dalla conclusione degli studi, mentre il tasso di disoccupazione calcolato sulle forze lavoro, ovvero su quanti sono già inseriti nel mercato, si attesta sullo 0,0%. Tra gli occupati a un anno dal conseguimento del dottorato il 36,4% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato. Il 36,4% svolge un’attività sostenuta da assegno di ricerca, mentre il 27,3% dichiara di essere stato assunto con un contratto non standard, per la maggior parte contratti a tempo determinato. La retribuzione mensile netta dei dottori di ricerca è pari a 2.038 euro, ottimo risultato se confrontato con la media nazionale che si attesta sui 1.728 euro.

Si fa ciò per cui si studia

Il 90,9% degli occupati svolge una professione intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione, in particolare, l’81,8% è un ricercatore o tecnico laureato nell’università. A tal proposito, il 77,8% ritiene che il titolo di dottore di ricerca sia molto efficace o efficace per il lavoro svolto, il 22,2% degli occupati dichiara che il titolo è abbastanza efficace per lo svolgimento del proprio lavoro, mentre lo 0,0% ritiene che sia poco o per nulla efficace.

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