Un sensore da 70 euro per recuperare le bici rubate

Un sensore permetterà di recuperare le biciclette rubate. Merano sceglie la tecnologia per contrastare i furti di biciclette. Un fenomeno che colpisce tutti. «Nel 2015 – solo presso il Comando della polizia municipale di Merano – sono stati denunciati complessivamente 140 furti. In 97 casi il maltolto era un bicicletta» spiega il sindaco Paul Rösch. Ora un progetto pilota denominato Tracking aumenterà le chance dei legittimi proprietari di recuperare il loro mezzo a pedali rubato. La soluzione proposta dalla ditta Systems GmbH di Silandro consente infatti, grazie a uno speciale sensore di cui dovrà essere dotata la bici, di tracciare il percorso e la posizione della stessa sul territorio comunale e di inviare le informazioni allo smartphone o al pc del proprietario. Per questa operazione è necessario installare in città due antenne LoRaWAN, grandi ciascuna 30×50 cm, che trasmetteranno i dati a bassissima emissione di radiosegnali e con un minimo consumo di energia.

Settanta euro a sensore

Uno di questi sensori costerà 70 euro e sarà disponibile nei negozi di biciclette. Per il servizio di tracking gli interessati dovranno inoltre pagare un canone di 10 euro all’anno.Come prima applicazione questo sistema verrà impiegato per prevenire i furti di bici. «Per dotarsi di questa tecnologia l’amministrazione comunale – ha spiegato l’assessore all’innovazione Diego Zanella – ha stanziato 12.000 euro. Ma si tratta di una soluzione tecnologica che consente una molteplicità di usi a vantaggio dell’amministrazione anche nell’ottica di un risparmio energetico e di risorse. Già da subito questo sistema potrà essere utilizzato anche per localizzare moto, animali, persone. In Lombardia lo standard LoRaWAN è utilizzato per la trasmissione dei dati relativi ai consumi di elettricità e di gas e per controllare l’efficienza degli impianti di illuminazione pubblica».

La potenza del segnale

I segnali radio delle antenne LoRaWAN vengono trasmessi per un tempo massimo di 36 secondi ogni ora. E comunque non sussistono preoccupazioni in merito agli effetti dei campi elettromagnetici che ne risultano. Un ripetitore per la telefonia mobile basato sulla tecnologia GSM/UMTS genera in media un campo elettromagnetico di 2,5 Watt al metro quadro. Con un’antenna Lowpower questo valore scende a 25 microwatt, che equivale a un’emissione di 10 volte inferiore a quella che noi stessi in casa nostra produciamo ogni volta che accendiamo il forno a microonde.

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