Un piano per gli orti urbani: oltre 300 lotti per i bolzanini

Oltre quindici orti urbani in città per soddisfare fino a 300 nuclei familiari. Li ha in mente il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi che ha presentato in giunta il «Piano degli Orti Urbani» elaborato sulla base di uno studio del Servizio Tecnico Ambientale e Progettazione del Verde del Comune di Bolzano. Si tratta di una mappa di una quindicina di siti che per dimensioni e caratteristiche potrebbero ospitare degli orti urbani. Alcuni su sedime di proprietà comunale, altri provinciale, alcuni su proprietà private. Questo differente grado di disponibilità dei terreni renderà necessariamente graduale l’offerta di orti all’interno del Piano. Una dilazione temporale nella messa a disposizione delle superfici coltivabili che consentirà di calibrare regole e modalità di assegnazione al reale fabbisogno e interesse. L’attuale graduatoria che s’incentra su assegnazioni ad anziani e persone diversamente abili o per progetti speciali, potrebbe essere affiancata, almeno in fase sperimentale, da altri criteri definiti a progetto, per verificare l’interesse di ulteriori gruppi nella sfera delle famiglie, delle persone disoccupate, delle associazioni, dei giovani. Senza quindi sottrarre opportunità di accesso agli anziani, una quota delle nuove realizzazioni andrebbe ad alleggerire l’attuale lista d’attesa (38 persone). La diffusione territoriale degli spazi individuati renderà naturale il coinvolgimento dei quartieri. Ricordiamo che attualmente sono 138 gli orti urbani a disposizione della comunità. «La Città degli Orti che rientra nei programmi di mandato- ha detto il Sindaco Caramaschi- significa spazio agli anziani, movimento, tempo libero, salute. Abbiamo deciso di predisporre questo piano triennale di reperimento delle superfici per gli orti e speriamo che possa svilupparsi. Difficile prevedere quanti orti riusciremo a mettere a disposizione. Il numero è legato ovviamente alle superfici disponibili, ma indicativamente 300 – 350 orti non solo per gli anziani, ma anche per donne, giovani associazioni».

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