Turismo, in Alto Adige si torna ai livelli pre-pandemia: oltre 13 milioni di pernottamenti

Nel 2022 la ripresa dei flussi turistici verso l’Alto Adige si è progressivamente rafforzata, tanto che da aprile le presenze sono risultate addirittura superiori ai livelli pre-pandemia del 2019. Complessivamente, nei primi sei mesi dell’anno si sono registrati oltre 13,6 milioni di pernottamenti, con evidenti benefici anche per l’occupazione: tra gennaio e luglio il comparto turistico contava mediamente oltre 31.100 addetti dipendenti, ossia il 3,5 percento in più rispetto allo stesso periodo del 2019.

Il ritorno degli ospiti in inverno, dopo la cancellazione della stagione sciistica 2020/21, ha riportato la fiducia nel settore turistico. Il fatturato è in aumento, in particolare quello conseguito con la clientela straniera, e le previsioni delle imprese sulla redditività nell’anno in corso appaiono decisamente più ottimistiche rispetto a quelle formulate in occasione della precedente rilevazione congiunturale di febbraio. Attualmente, oltre quattro esercenti su cinque confidano in un risultato d’esercizio almeno soddisfacente.

Considerando le singole branche del settore turistico, il maggiore ottimismo si riscontra nella ristorazione, dove le aspettative di redditività sono positive per quasi nove imprese su dieci. Si assiste a un ritorno della fiducia anche tra i gestori di bar e caffè, che tra l’altro dichiarano di voler aumentare gli investimenti. Infine, le attese sono generalmente positive anche nel comparto ricettivo, sebbene molti albergatori e albergatrici siano preoccupati del peggioramento della situazione competitiva. Ciò è dovuto da un lato all’incremento dei prezzi necessario a fronteggiare i maggiori costi, dall’altro alla maggiore concorrenza delle destinazioni estere in seguito al miglioramento della situazione pandemica.

Il Presidente della Camera di commercio di Bolzano, Michl Ebner, si compiace per il ritrovato ottimismo: “A causa della pandemia, le imprenditrici e gli imprenditori del settore turistico hanno dovuto affrontare due anni difficili e una crisi senza precedenti. Ora che la situazione è migliorata, è importante continuare a investire per preservare e rafforzare l’eccellente livello qualitativo che rappresenta il marchio distintivo dell’Alto Adige quale destinazione turistica”.

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