Treno delle Dolomiti, due percorsi. Il 22 febbraio confronto a Bolzano

Step decisivo, domani 22 febbraio a Bolzano, per il Treno delle Dolomiti. Un anno fa, precisamente il 13 febbraio a Cortina, era è stato siglato un protocollo d’intesa dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dal collega della provincia di Bolzano Arno Kompatscher e dal ministro delle infrastrutture Graziano Delrio. Si trattava, e si tratta ancora, di riscrivere il collegamento ferroviario Venezia-Cadore-Cortina-Val Pusteria. A beneficio dei territori attraversati, dei turisti e dei tanti pendolari che ogni giorno lavorativo, con qualche difficoltà, si spostano lungo la tratta.

Il nome è evocativo. In effetti dal 1921 al 1964 è esistito un binario a scartamento ridotto che si snodava lungo un percorso di 65 chilometri, sul quale viaggiava il treno con carrozze di colore bianco azzurro. La linea partiva da Calalzo di Cadore a quota 741 metri, raggiungeva Cortina d’Ampezzo a 1.224, superava il Passo di Cimabanche a quota 1.529 e si attestava a Dobbiaco a quota 1.217 sul livello del mare. La sistemazione complessiva della tratta da Venezia all’Alto Adige, con il ripristino del percorso tra Calalzo e Cortina, comporta lavori per un miliardo di euro. I soldi andrebbero reperiti in fondi europei, interventi governativi e altro.

Sono due i percorsi in ballo: scoprili leggendo l’articolo di Marco De’Francesco.

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