Trattori elettrici, macchine da raccolto intelligenti: così cresce la tecnologia agricola

Mietono, concimano, arano e piantano: le macchine agricole non sono più solo irrinunciabili per l’agricoltura alpina, ma sono chiamate a soddisfare esigenze sempre nuove. In Alto Adige sono già diverse le aziende che producono con successo macchine agricole per le regioni alpine. Delle sfide con le quali dovranno confrontarsi in futuro e delle potenzialità e le chance a loro disposizione si è discusso recentemente in occasione di un Forum tecnologico dedicato alla “Tecnologia agricola alpina” organizzato da IDM Alto Adige per le aziende del settore.

Seppi M. di Caldaro, W. M. Mulser di Prato Isarco, Lochmann di Terlano: sono solo tre esempi di aziende altoatesine riuscite a imporsi con successo nel settore della tecnologia agricola alpina. In tutto, in Alto Adige, le aziende che fanno della tecnologia agricola la propria attività principale sono 250, mentre per altre 440 costituisce solo uno dei diversi ambiti della loro attività. Queste aziende producono le più svariate apparecchiature e macchine per l’agricoltura, dai rimorchi agricoli passando per le macchine tagliaerba fino alle macchine per la raccolta della frutta e lavorano per un mercato che sta vivendo una profonda trasformazione perché stanno cambiando le premesse stesse dell’agricoltura.

«Se vogliono rimanere al pari con il mercato, le aziende di questo ramo devono puntare costantemente sull’innovazione e scoprire sempre nuovi settori commerciali. In questo senso, grazie alla loro esperienza, le aziende dell’Alto Adige godono di un certo vantaggio. Inoltre, possedendo strutture aziendali relativamente piccole, sono particolarmente flessibili e possono reagire efficacemente al variare delle richieste del mercato. Quali siano le sfide e dove si trovino preziose opportunità è quanto abbiamo voluto mostrare agli imprenditori del settore nell’ambito di questo specifico forum», spiega Hubert Hofer, direttore del reparto Development di IDM che ha organizzato il convegno.

Secondo il relatore Manfred Peritsch dell’IMG Innovation Management Group di Baden, vicino a Vienna, il futuro del settore sta, tra l’altro, nello sviluppo di veicoli elettrici, ovvero nell’impiego sempre maggiore di apparecchiature elettriche. «I veicoli elettrici in grado di essere controllati a distanza sono particolarmente indicati soprattutto per quanto riguarda i lavori su terreni scoscesi. Infatti in presenza di forti pendii, dove purtroppo si verificano spesso incidenti, permettono di lavorare in totale sicurezza», afferma Peritsch. Anche la digitalizzazione sta diventando sempre più importante; per esempio nel caso di macchinari che, grazie a particolari software, sono in grado di muoversi autonomamente, oppure nel campo delle macchine per il raccolto “intelligenti” che riescono a distinguere la verdura matura da quella ancora acerba.

Le macchine utilizzate nello sfruttamento delle regioni di montagna devono presentare caratteristiche del tutto speciali, sottolinea Hubert Hofer: «I macchinari per l’agricoltura alpina devono essere innovativi, di alta qualità ed ergonomici, così da consentire di lavorare senza sforzo anche in condizioni di utilizzo estreme. Solo soddisfacendo queste premesse è possibile garantire che le regioni alpine verranno coltivate al meglio anche in futuro e che, di conseguenza, venga preservato il particolare fascino paesaggistico dell’Alto Adige, per i residenti ma naturalmente anche per il turismo». Quali possibilità commerciali potrebbero presentarsi in futuro a quelle aziende agricole tradizionali che vogliano aprirsi a coltivazioni specializzate quali frutti rossi, frutti a nocciolo o simili, è stato spiegato da Philipp Brunner della cooperativa di frutticoltori della Val Martello MEG. «Se i masi volessero attrezzarsi per sfruttare queste nuove possibilità di guadagno, si aprirebbero loro diversi nuovi settori commerciali», assicura Brunner.

Questo futuro riallineamento dei produttori di apparecchiature e macchine agricole richiede tuttavia anche un impegno finanziario e personale, perché le aziende dovranno investire in ricerca e sviluppo. Un efficace sostegno e una maggiore collaborazione con le aziende altoatesine attive in questo settore appare pertanto d’obbligo ed ecco perché, in futuro, IDM porrà maggiore attenzione alla cura e all’ampliamento di un network tra queste aziende. Grazie a un sondaggio rappresentativo condotto tra 35 imprese, IDM ha individuato i servizi e le prestazioni di maggiore interesse, così da organizzarsi di conseguenza. «È una grande soddisfazione per noi sapere di essere in grado, in futuro, di sostenere ancora meglio le aziende del settore con il nostro know-how e di seguirle nella loro attività», conclude Hubert Hofer.

 

Ti potrebbe interessare