Tram bocciato alle urne. Caramaschi: progetto morto

Una marea di no e quorum raggiunto: il tram non si farà. Il referendum consultivo, com’era nell’aria, ha pienamente bocciato il progetto voluto dall’amministrazione di un tram che collegasse Ponte Adige (polo scambiatore per i pendolari dell’Oltradige) con il centro. Ha votato il 32% dei bolzanini e i No si sono affermati con il 70,17%, i Sì si sono fermati al 29.83%. «Progetto morto e sepolto», prende atto il sindaco Caramaschi. Giudicati troppo impattanti a fronte di vantaggi incerti i cantieri. Rimane ora da capire come sviluppare un piano che riesca a liberare Bolzano dalla morsa delle auto.

La posizione del comitato per il sì

«Un voto referendario va sempre rispettato, anche quando ci risulta sgradito. Abbiamo cercato di sensibilizzare la popolazione fornendo maggiori informazioni possibili nel dibattito politico e facendo un ragionamento più ampio di mobilità, andando oltre i confini comunali e il progetto tranviario intracittadino: la partecipazione alle serate informative ha mostrato grande interesse per questa visione. Continueremo perciò a lavorare attivamente per promuovere progetti di mobilità sostenibile per rendere Bolzano una città all’avanguardia in questo campo: il capoluogo ed il suo circondario hanno bisogno di infrastrutture di trasporto pubblico in grado di trasportare in modo confortevole ed ecologico un numero elevato di passeggeri. Il solo potenziamento delle linee di autobus non è sufficiente a fare il salto di qualità che tutti auspichiamo. Una riduzione del traffico cittadino passa infatti dal miglioramento di quel 9% di spostamenti quotidiani dei bolzanini che oggi vengono effettuati con i mezzi del trasporto pubblico, una percentuale troppo bassa, che deve essere aumentata fornendo finalmente alternative all’uso dell’auto. Analogo discorso va fatto per pendolari e turisti da a per l’Oltradige: riuscire a intercettare la maggior parte dei 23.000 passaggi automobilistici che transitano per il Pillhof risulta prioritario. La nostra visione resta perciò quella di un territorio in cui l’offerta di mobilità sostenibile sia finalmente adeguata in un’ottica sia cittadina che sovracomunale, perché il problema del traffico di Bolzano si può risolvere solamente con la collaborazione dei centri urbani dell’area metropolitana del capoluogo. Bisogna perciò rimettersi subito al lavoro, Comune e Provincia insieme, su un progetto di mobilità pubblica condiviso con i comuni confinanti per definire insieme i prossimi passi per risolvere realmente i problemi del traffico di tutta l’area».

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