Thomas Eccel, il bolzanino esperto di Google Ads

Quando si effettua una semplice ricerca su Google, alcuni risultati appaiono più visibili, in cima alla pagina, mentre altri restano in fondo, lontani dall’attenzione di chi sta navigando in rete. Questa gerarchia apparentemente casuale cela in realtà un intricato mondo di strategie e competenze, ed è proprio di questo che si occupa Thomas Eccel. Bolzanino, classe ’95, nel 2017 Eccel si è laureato in economia all’Università di Vienna, per conseguire subito dopo un Master alla ESERP Business & Law School di Madrid. Dopo essere tornato a Bolzano per un breve stage di sei mesi, a soli 22 anni si è trasferito a Lisbona per lavorare in Accenture – azienda di consulenza strategica e outsourcing – poi a Cognizant – società specializzata in servizi digitali, consulenza e gestione – e infine in Jung von Matt – una delle più grandi agenzie pubblicitarie in Europa – dove ha costruito poco alla volta la sua carriera nell’ambito del digital marketing, lavorando per una delle multinazionali più grandi e affermate al mondo: Google. Lo raggiungiamo telefonicamente nel suo appartamento a Madrid.

Come e quando ha deciso di voler fare l’esperto di Google Ads?

Prima di trasferirmi a Lisbona non sapevo cosa fosse esattamente Google Ads, né tantomeno che avrei lavorato per loro. Durante gli anni dell’università mi ero appassionato al marketing online e al social media management, ma non ero comunque pronto a seguire un cliente di quella portata. Il primo mese di formazione in Accenture mi ha aperto un mondo tanto complesso quanto affascinante, da cui non mi sono più voluto allontanare.

In cosa consiste il suo lavoro?

Io mi occupo di gestire campagne online per aziende di varie dimensioni. Più precisamente: quando un cliente si rivolge a me, propone un budget da investire nella campagna. Io, di conseguenza, creo appositamente un account Google Ads, poi una campagna online basata su alcune parole chiave. E’ importante tenere a mente che queste campagne non sono soltanto quelle che si trovano sul motore di ricerca (le cosiddette “Google Search”), ma includono anche quelle su Youtube, su Google Shopping, oppure gli annunci personalizzati su Gmail. L’obiettivo è sempre quello di aumentare le vendite.

Con budget da capogiro immagino…

I budget messi a disposizione dalle aziende sono tra i più disparati. Personalmente ho lavorato a campagne finanziate con 1.000 fino a 150.000 euro al mese, per un totale di circa 5 milioni di euro da quando ho iniziato questo lavoro.

E l’intelligenza artificiale che ruolo gioca all’interno di questo settore?

L’AI in Google Ads è ovunque da almeno due anni. Nello specifico, viene utilizzata nella creazione di campagne, nella stesura dei testi degli annunci, nella ricerca di parole chiave oppure nella creazione di immagini. Inoltre, aiuta anche a fare previsioni, analizzando i possibili scenari a seconda di determinati cambiamenti, come l’aumento o il taglio del budget per la campagna. Io stesso ho creato una custom di ChatGPT che mi aiuta nella creazione di strategie ed è attualmente la seconda più utilizzata al mondo con quasi 10mila chat. In generale, vedo l’AI come un ulteriore strumento a disposizione, piuttosto che una minaccia: se fino a pochi anni fa noi eravamo i giocatori, adesso siamo gli allenatori a bordo campo, e decidiamo come schierare le intelligenze artificiali per vincere la partita. Le regole sono sicuramente cambiate e continueranno a farlo, ma il gioco resta sempre lo stesso.

Ad aprile 2024 sei stato inserito nella lista dei 50 PPCer più influenti al mondo. Ma cos’è esattamente un PPCer e come sei entrato a fare parte di questa lista?

La sigla “PPC” sta per Pay Per Click, e indica una modalità di acquisto e pagamento della pubblicità online: in pratica l’inserzionista paga una tariffa stabilita soltanto quando un utente clicca effettivamente sull’annuncio pubblicato. Di recente è stata creata una lista, con focus prevalentemente su personaggi americani, che include i 50 PPCer più influenti al mondo su varie piattaforme come Google Ads, TikTok Ads eccetera. Entrare in questo elenco è complesso, i criteri di selezione sono molteplici, tra cui il numero di follower, quello di webinar e public speeches tenuti di recente ed altri ancora. Io al momento sono la quarta persona con più follower su LinkedIn d’Europa, nonché la prima in Alto Adige. Questo almeno finché Jannik Sinner non si creerà un profilo.

Sono anni ormai che lavori da remoto, proprio come durante il periodo della quarantena. Quali sono i vantaggi di questo trend in continua crescita?

Lo smart working mi dà la possibilità di vivere in una città lontana dal luogo di lavoro, di viaggiare frequentemente e tornare anche a Bolzano ogni volta che lo desidero. Penso che molti giovani al giorno d’oggi prediligano questa possibilità per gli stessi motivi.

Tornando alla tua storia personale: i tuoi genitori lavorano in Alto Adige in aziende con una storia ultracentenaria, ma tu hai deciso si intraprendere una carriera all’estero. Come l’ hanno presa i tuoi?
Non nego che il pensiero di andare lavorare in azienda al fianco di mia madre e mio padre c’è sempre stato, fin da giovane. Tuttavia, appena iniziata l’esperienza in Accenture ho capito quanto potenziale ci fosse in quel settore e soprattutto quanto mi appassionasse, e ho deciso di intraprendere un percorso tutto mio, lontano dai successi dei miei genitori. Loro d’altro canto mi hanno sempre incoraggiato a perseguire i miei sogni, anche se quando li vedo non negano di aver provato un leggero dispiacere.

Infine, in che modo credi che le tue origini altoatesine abbiano contribuito a renderti la persona che sei oggi?

Sono fermamente convinto che il bilinguismo sia la più grande risorsa del territorio altoatesino; d’altronde se non parlassi tedesco non sarei mai stato contattato da Accenture e adesso non sarei qui a raccontare questa bella storia. In generale però, direi che la multiculturalità e la mentalità aperta ed innovativa che caratterizzano questa provincia siano un ottimo trampolino di lancio. Per non parlare del fatto che, quando all’estero dico di essere italiano, sono sempre accolto con grandi sorrisi e toni amichevoli.

Vittoria Battaiola

Immagine in apertura: Thomas Eccel

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