Pechino, la neve delle Olimpiadi è altoatesina grazie ai sistemi di TechnoAlpin

Che cosa accomuna gli impianti cinesi Yanqing National Alpine Ski Centre, Genting Snow Park, Guyangshu Ski Center e Shougang Big Air? Oltre a essere tutte sedi delle Olimpiadi invernali del 2022, ognuna può contare sui sistemi e l’attrezzatura di innevamento – nonché sull’assistenza tecnica associata – di TechnoAlpin, colosso bolzanino. Le strutture di innevamento di questa importante manifestazione invernale sono ripartite su tre zone: la prima è il comprensorio Yanqing National Alpine Ski Center, teatro delle competizioni di sci alpino in cui sono state implementate anche le principali innovazioni in termini di attrezzatura per la produzione di neve. Segue il distretto di Chongli nella prefettura di Zhangjiakou con il Genting Snow Park e il Guyangshu Ski Center, il quale a sua volta ospita il National Ski Jumping Centre, il National Cross-Country Centre e il National Biathlon Centre, centri dedicati rispettivamente a salto con lo sci, sci di fondo e biathlon. Qui verranno disputate le gare di sci nordico, biathlon e freestyle. Infine, nella sede di Shougang, a Pechino, si terranno gli eventi di big air e su ghiaccio al coperto.

Grazie alle competenze del suo reparto di ingegneria e progettazione, TechnoAlpin ha individuato le migliori soluzioni tecniche per ogni luogo analizzando le condizioni locali come topografia, disponibilità e gestione delle risorse, obiettivi di innevamento, ecc. Le opere di costruzione su larga scala e l’installazione dei diversi impianti di innevamento hanno richiesto ben tre anni di lavoro, un periodo contrassegnato per la maggior parte dalla pandemia. Nonostante le inevitabili restrizioni, i progetti sono stati completati puntualmente dai team di TechnoAlpin. Per innevare e preparare le piste per gli eventi di ogni sede sono stati installati più di 350 generatori di neve (tra tecnologie a ventola e a lancia), 7 sale macchine e stazioni di pompaggio con 51 pompe ad alta pressione e 9 torri di raffreddamento. In totale sono stati utilizzati complessivamente 1,3 milioni di litri d’acqua.

In un’intervista al quotidiano viennese Der Standard, Michael Mayr, responsabile dell’innevamento durante i giochi ribadisce che è stata prodotta la stessa quantità di neve come a Pyeongchang 2018 e Sochi 2014. “L’acqua non viene ‘consumata’, ma cambia semplicemente il suo stato fisico. Quando si scioglierà sarà raccolta con un complesso sistema di drenaggio e l’acqua così restituita al ciclo”, spiega Mayr in risposta alle critiche di ambientalisti in riferimento ai nastri bianchi delle piste in un paesaggio brullo. Le condizioni meteorologiche in Cina sono ideali a causa delle temperature rigide e dell’umidità dell’aria molto bassa. Per questo motivo questi giochi consumano “molto meno energia” per la produzione della neve rispetto alle edizioni precedenti. “Non possiamo influenzare il meteo. La neve cadrà anche in futuro dal cielo, ma i grandi eventi hanno una finestra temporale ristretta”, ribadisce il responsabile di Technoalpin ai giochi in Cina.

Ogni installazione è stata progettata per funzionare in modo completamente automatico, assicurare una produzione di neve ottimale e garantire le massime prestazioni. Grazie a una gestione del tutto ottimizzata delle risorse necessarie all’innevamento (acqua e fonti energetiche), è possibile garantire in ogni momento le migliori condizioni delle piste. Il comando dell’intero processo di produzione della neve avviene tramite il sistema di controllo ATASSplus, il software sviluppato da TechnoAlpin.

Ti potrebbe interessare