Tasse, le imprese alzano la voce contro la Provincia: «Rotto il patto di fiducia»

“Il bilancio provinciale non è gravato da minori entrate, bensì dall’esplosione delle spese correnti: mentre le entrate dal 2014 ad oggi sono aumentate di ben un miliardo da 5,3 a 6,3 miliardi di euro, la spesa corrente è cresciuta di 1,4 miliardi da 3,3 a 4,7 miliardi. È qui che bisogna mettere mano. Invece di aumentare il carico fiscale, è necessario puntare sulla riduzione della spesa corrente eliminando doppioni, cercando sinergie tra i vari servizi, sfruttando la digitalizzazione e abolendo procedure e normative ormai superate”, afferma il Presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Heiner Oberrauch, dopo l’incontro tra le associazioni economiche con il Presidente della Provincia Arno Kompatscher e l’assessore provinciale all’Economia, Philipp Achammer, in merito al bilancio provinciale 2022.

“La decisione di aumentare le tasse nel pieno della pandemia, in un periodo in cui molte imprese sono riuscite a proseguire la propria attività, tenersi in vita e garantire i posti di lavoro solo sopportando ingenti spese aggiuntive e dovendo al contempo fare i conti con cali di fatturato, timori esistenziali e aumenti dei costi delle materie prime, è semplicemente incomprensibile. Un quarto delle imprese altoatesine quest’anno ha chiuso il proprio bilancio in perdita e un altro 20 per cento delle imprese non ha registrato utili. L’aumento dell’aliquota Irap comporta inoltre una ulteriore tassazione degli interessi passivi sui crediti, a cui proprio durante la pandemia molte imprese sono state costrette a fare ricorso”, sottolinea il Presidente di Assoimprenditori.

Oberrauch ricorda il patto che, a suo tempo, era stato fatto tra la politica e le imprese altoatesine: “A fronte della riduzione dell’aliquota Irap era stata concordata la rinuncia ai contributi in conto capitale. Questo patto la nostra associazione lo ha sempre sostenuto con coerenza e la ricaduta si è vista nei bilanci provinciali degli ultimi anni. Ora questo accordo è stato rotto e si mette in gioco la fiducia reciproca. Questa perdita di fiducia crea un danno molto più grande delle previste entrate aggiuntive di 60 milioni di euro per il bilancio provinciale.”

Gli sgravi fiscali decisi negli ultimi anni hanno avuto ricadute molto positive sul benessere del territorio, sulla competitività delle imprese e anche sul bilancio provinciale: “In Alto Adige, unica regione italiana, anche durante la crisi finanziaria l’economia ha continuato a crescere e le entrate fiscali non sono diminuite, ma al contrario sono cresciute a livelli record. Non mettiamo a rischio questo circolo virtuoso. Il segnale che la Provincia di Bolzano aumenta le tasse, mentre il governo a Roma le vuole abbassare e la Provincia di Trento non procede ad alcun incremento dell’aliquota Irap avrebbe conseguenze molto gravi per l’Alto Adige come location economica, per la competitività delle imprese, per la localizzazione degli investimenti delle aziende operanti a livello internazionale e a lungo termine anche per il bilancio provinciale. Un aumento dell’aliquota Irap si perderebbe come una goccia d’acqua su una pietra rovente, ma a medio termine comporterebbe entrate fiscali minori”, così Oberrauch.

CNA: “La spending review deve partire dalla revisione delle spese correnti”

“La spending review deve necessariamente partire dalle spese correnti e siamo pronti a mettere, sul tavolo tecnico proposto da Palazzo Widmann, le nostre proposte”, commenta il presidente di CNA Trentino Alto Adige Claudio Corrarati. “Siamo assolutamente consapevoli – prosegue Corrarati – della necessità di garantire a tutti i cittadini, compresi le imprenditrici e gli imprenditori, i loro collaboratori e le loro famiglie, servizi sanitari e socio-assistenziali di buon livello. Tanto più che la società invecchia pericolosamente. Stesso discorso vale per la scuola, la formazione, i trasporti e, in generale, i servizi pubblici. Si necessita di correttivi per la tutela dell’ambiente, di maggior formazione per lavoratori e titolari d’impresa: il tutto frutto di visioni improntate alla sostenibilità dell’intero sistema, compresa la tenuta sociale. Vediamo, però, ancora troppi doppioni tra le società partecipate e controllate, che spesso si trovano ad operare perfino in concorrenza sulla stessa platea di imprese, e una dispersione di risorse nella gestione dei servizi pubblici evidenziata ancor di più dalla crisi pandemica. Una maggiore sinergia tra strutture pubbliche ed una migliore gestione delle risorse permetterebbe di allineare le uscite alle comunque elevate entrate”.

“Negli anni – conclude il presidente Corrarati – abbiamo assistito alla riduzione costante degli aiuti alle PMI. I tagli, però, non hanno toccato tutti i settori. La coperta da corta è diventata con i buchi. Buchi che non si rammendano aumentando il carico fiscale alle imprese che da sempre, ma in questi anni di crisi pandemica ancora di più, si sono rimboccate le maniche e hanno continuato a crescere e a contribuire al benessere del nostro territorio. Serve una revisione ragionata e condivisa, che vada oltre le rendite di posizione, e CNA Alto Adige è pronta dare il suo contributo costruttivo”.

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