Tari per le aziende, Cna: «Basta tariffe su superficie, Bolzano si adegui alla normativa nazionale»

«Per il Comune di Bolzano e la società controllata Seab è giunto il momento delle scelte, sia politiche sia gestionali, in merito alla tariffa e al sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti delle imprese. È impensabile che i costi dello smaltimento dei rifiuti continuino a grave sulle aziende in maniera iniqua, in quanto la tariffa viene calcolata sui metri quadri occupati anziché sul volumi di rifiuti prodotti e smaltiti. Inascoltate per anni le nostre richieste e proposte, ma ancor più grave è che non venga applicata in Alto Adige la normativa nazionale che consentirebbe alle imprese di abbattere i costi». Lo afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino-Alto Adige, che chiede a tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale, a Bolzano, di valutare seriamente le argomentazioni dell’Associazione.

L’iniquità della tariffa rifiuti a Bolzano è particolarmente sentita dalle aziende manifatturiere e commerciali, che conferiscono gran parte dei rifiuti ad operatori privati specializzati anziché alla SEAB. «Riteniamo – argomenta Gianni Sarti, direttore di CNA-SHV – che il problema possa essere superato applicando la riforma varata dal governo con il decreto legislativo 116/2020 che modifica il testo unico in materia ambientale n. 152/2006, recependo alcune direttive europee e modificando la definizione di rifiuti urbani e speciali. In pratica, con l’applicazione della nuova normativa molte attività artigianali e commerciali che producono rifiuti simili agli urbani potrebbero affidare lo smaltimento ad operatori privati e non pagare il servizio pubblico».

In base alla Legge 147/2013, inoltre – spiega CNA – nella determinazione della superficie assoggettabile alla TARI non si tiene conto della parte in cui si formano rifiuti speciali, smaltiti a proprie spese dai produttori, dimostrandone l’avvenuto trattamento.

«Nelle altre regioni italiane – aggiunge il presidente Corrarati – è possibile già da diversi mesi per le aziende comunicare ai rispettivi Comuni l’intenzione di avviare a recupero i propri rifiuti simili agli urbani al di fuori del servizio pubblico. La Provincia Autonoma di Bolzano, senza nemmeno chiarire il perché, finora non ha recepito la normativa che renderebbe più equa la tassazione sui rifiuti a vantaggio degli operatori economici. Questi ultimi pagano da anni operatori privati per smaltire i rifiuti speciali e quelli pericolosi e producono pochi rifiuti urbani e assimilati che adesso possono essere anch’essi conferiti agli smaltitori privati. Alla luce delle novità normative, non ha più ragione di esistere una tariffa comunale basata sulle superfici dei locali aziendali e non sui rifiuti prodotti. Crediamo, inoltre, che questa sia l’occasione per ripensare il funzionamento della società comunale SEAB, migliorandola».

CNA-SHV chiede al Comune di Bolzano di porre la questione all’attenzione della Provincia Autonoma e del Consorzio dei Comuni affinché venga recepita la riforma nazionale e venga avviato un confronto tra SEAB e operatori economici per verificare le reali necessità di asporto rifiuti da parte della struttura pubblica e ridefinire il sistema tariffario a carico delle aziende.

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