Storie di sport e vita, WeFairPlay premia i ragazzi delle scuole di Bolzano

C’era emozione e anche un pizzico d’orgoglio sui volti delle ragazze e del ragazzo che ieri (20 settembre) sono stati premiati per il concorso sullo storytelling lanciato all’interno di “WeFairPlay”. L’iniziativa, giunta alla seconda edizione, assegna ogni anno sei premi ad altrettante storie di sport e di vita, a persone e associazioni che con i loro gesti e iniziative si sono distinte come esempi di correttezza, inclusione e solidarietà. Inoltre, vengono assegnati tre premi speciali alle più belle storie di fair play raccontate, attraverso un video o un testo scritto, dagli studenti delle scuole medie superiori di Bolzano.  Il momento di premiazione per lo storytelling si è svolto presso il Liceo Gasteiner di via Roen a Bolzano, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento principale (che si svolgerà il 6 ottobre prossimo alle ore 18 presso la Fiera di Bolzano).

Il concorso “Racconta una storia di fair play”

L’iniziativa era rivolta alle studentesse e agli studenti delle classi prime, seconde, terze e quarte delle scuole superiori e professionali dei tre gruppi linguistici, italiano, tedesco e ladino. Gli studenti hanno inviato i loro contributi, individualmente o in gruppo, raccontando una storia realmente accaduta attraverso un medium testuale, audio o video. La giuria, tenendo conto dello stile e dell’abilità narrativa e descrittiva dei partecipanti, nonché dell’originalità dell’esposizione, ha voluto assegnare tre premi: a Lena Bressan, del Liceo Classico Linguistico e Artistico Walther von der Vogelweide di Bolzano, per il suo toccante testo sull’amicizia tra l’atleta afroamericano Jesse Owens e il tedesco Luz Long, nata durante l’Olimpiade di Berlino del 1936;  a Sarah Berlanda, Simone Steiner, Julia Heiss e Edith Lageder del Liceo Ginnasio delle Scienze Sociali di Bolzano per un video realizzato a quattro mani  in cui, coinvolgendo compagni di classe e insegnanti, si raccontano piccoli esempi di correttezza e solidarietà sportiva tra ragazzi. Infine, Luca Profico del Liceo Pascoli di Bolzano, è stato premiato per un breve, ma potente progetto audiovisivo sul grande gesto di fair play avvenuto ai mondiali di atletica di Doha nel 2019, quando Braima Sunclar Dabò aiutò Jonathan Busby, crollato a terra per la fatica durante la gara dei 5.000 metri, a rialzarsi e a raggiungere il traguardo. Ai tre lavori è stato assegnato un riconoscimento di 500 euro ciascuno.

«Dopo il successo della prima edizione, siamo felici di poter premiare per la seconda volta grandi esempi di sport solidale ed inclusivo. Quest’anno la nostra attenzione si è voluta focalizzare in particolare sul coinvolgimento dei giovani delle scuole superiori: in tanti ci hanno inviato storie e racconti di fair play dimostrandoci il loro entusiasmo e la loro voglia di celebrare i valori positivi dello sport», ha detto Mirco Marchiodi, presidente del Gs Excelsior, squadra di calcio celebre per la sua correttezza in campo e per la regola di accogliere ogni aspirante giocatore e di concedere lo stesso minutaggio a tutti i suoi tesserati, indipendentemente dal loro talento.

 

La cerimonia di premiazione 

Il prossimo appuntamento con WeFairPlay è il 6 ottobre alle ore 18 presso la Fiera di Bolzano, quando, durante la cerimonia ufficiale verranno assegnati i sei premi alle persone e associazioni che con i loro gesti e iniziative si sono distinte come esempi di correttezza, inclusione e solidarietà: due per il miglior gesto di fair play (uno per l’Alto Adige e uno assoluto), due per l’iniziativa di solidarietà e inclusione più lodevole, sempre in ambito locale e assoluto, e un premio gioventù, oltre a un riconoscimento speciale assegnato dall’Excelsior. A decretare i premiati una giuria di eccezione, composta da grandi nomi dello sport e del giornalismo altoatesino e non solo: Claudia Schuler, Antonella Bellutti, Tania Cagnotto, Martin Pavlu, Manuela Mölgg, Christian Lanthaler, Damiano Tommasi, Stefano Bizzotto, Alberto Faustini, Andreas Vieider e Manuela Vontavon.

Ospite d’onore della serata di premiazione del 6 ottobre sarà Alessandra Cappellotto, che negli ultimi anni si è distinta per il suo impegno con l’associazione Road To Equality, realtà da lei fondata per promuovere l’emancipazione femminile nel mondo attraverso lo sport, e in particolare il ciclismo. La ciclista vicentina è stata la prima donna italiana ad aggiudicarsi il mondiale su strada, a San Sebastián, in Spagna, nel 1997. Per partecipare all’evento è possibile prenotarsi gratuitamente sul sito wefairplay.org/awards.

Il progetto WeFairPlay nasce da un’iniziativa dell’associazione sportiva dilettantistica Gs Excelsior – nota per il suo impegno in favore dell’inclusione sociale attraverso lo sport – in partnership con la Provincia autonoma di Bolzano. L’obiettivo è promuovere la cultura del fair play dando visibilità e riconoscimento a esempi virtuosi di solidarietà e rispetto. Dopo il successo della prima edizione, nel corso dell’ultimo anno il progetto ha raccolto e raccontato, attraverso la piattaforma wefairplay.org  decine di storie di fair play locali, nazionali e internazionali, molte segnalate direttamente da cittadini e associazioni sportive.

«Crediamo molto in questo progetto, che cresce di anno in anno, contribuendo a diffondere i valori positivi dello sport, l’impegno verso il prossimo, la correttezza, la lealtà e l’inclusione. Per questo siamo felici di sostenerlo sin dalla sua nascita: la Provincia di Bolzano è in prima linea nel promuovere il sano agonismo soprattutto tra i più giovani, che in questa manifestazione sono protagonisti tanto quanto i grandi nomi dello sport internazionale», dichiara il presidente della Provincia autonoma, Arno Kompatscher.

 

Immagine in apertura: le vincitrici e il vincitore del concorso insieme a Mirco Marchiodi, Gabriella Filippi (Ufficio Sport) e Matteo Ferrante, giocatore Excelsior. Foto courtesy WeFairPlay

 

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