Strada dello Stelvio, dal 2017 si pagherà per entrare

Un ticket per entrare nella strada che porta allo Stelvio. Così come si paga per vedere le opere d’arte nei maggiori musei, allo stesso modo Trentino, Lombardia e Alto Adige stanno pensando di valorizzare la strada panoramica, opera d’arte “naturale”, mettendo un pagamento per il passaggio. Al momento non si sa la cifra, ma è probabile che dal 2017 si comincerà a pagare. A dirlo è stato infatti l’assessore della provincia di Bolzano Richard Theiner.

«Si tratta di un progetto importante — ha spiegato l’assessore — perché nell’ottica della rivalutazione della strada sul Passo Stelvio: non si tratta di fare pagare un pedaggio, per limitare il traffico, bensì di arricchire il tratto stradale con infrastrutture attraenti per i turisti, introducendo però un ticket di ingresso. Già da due anni ho insediato un gruppo di lavoro che sta elaborando questa idea».L’idea è quella di arricchire questo tratto stradale con infrastrutture attraenti per famiglie e ciclisti, di farne una sorta di percorso museale e di introdurre un ticket d’ingresso per questo tragitto panoramico. “Stiamo lavorando con Lombardia e Val Monastero”, ha informato l’assessore. Nel febbraio 2015 è stato sottoscritto a Roma l’accordo per trasferire le competenze amministrative del parco nazionale dello Stelvio alle Province autonome di Bolzano e Trento e alla Regione Lombardia. Quattro mesi dopo la Giunta altoatesina ha approvato il protocollo di intesa con il Trentino per la suddivisione dei costi del parco e con norma transitoria sull’organizzazione della gestione ha creato le condizioni per l’assunzione dell’amministrazione del parco nazionale. La scorsa estate la modifica della norma di attuazione è stata licenziata dalla Commissione dei 12, sei mesi fa il Consiglio dei Ministri ha approvato la nuova norma. A gennaio 2016 è arrivata la ratifica del presidente della Repubblica Mattarella. Il 23 febbraio la norma di attuazione sul riassetto del parco nazionale dello Stelvio è entrata in vigore.

A differenza di altri parchi nazionali, lo Stelvio comprende anche paesi e insediamenti abitativi. “Di questa unicità nell’arco alpino bisogna tenere conto e rafforzare l’identità come regione del parco nazionale”, ha spiegato Theiner. Il principio sovraordinato della tutela non può essere messo in discussione, “ma allo stesso tempo nel parco deve essere possibile vivere e lavorare. Si tratta di far diventare realtà il nuovo concetto di parco assieme a chi ci abita.” È inoltre importante evitare doppioni tra i poteri del Servizio forestale della Provincia e i forestali del parco nazionale. Questi ultimi in futuro dovranno diventare “ranger” del parco nazionale con mansioni ad esempio nel settore della formazione ambientale e dei danni da selvaggina, mentre i provinciali dovranno svolgere i compiti strettamente connessi al settore forestale. A breve saranno elaborate le linee guida per unaspecifica legge provinciale per il parco nazionale dello Stelvio. Il disegno di legge sarà discusso con gli esperti e poi presentato al Consiglio provinciale.

 

 

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