Sovranità digitale sostenibile e tecnologia accessibile: successo a Bolzano per la 22esima edizione di SFScon

Sovranità digitale sostenibile attraverso l’utilizzo di software liberi, open hardware, IoT nell’industria, ma anche la diffusione della cultura open source nelle scuole e tra i bambini per far crescere un approccio consapevole alla tecnologia. Questi i temi al centro della 22esima edizione di SFScon, che si è chiusa il 12 novembre al NOI Techpark di Bolzano. L’evento, uno degli appuntamenti più attesi in Europa dalla vasta community del free software, ha riunito quest’anno oltre 100 speaker internazionali suddivisi in 9 track tematici e ha ospitato anche un Hackathon in cui 70 giovani sviluppatori si sono sfidati a colpi di soluzioni innovative Open Source. Un’occasione unica per tante aziende, decision makers, ricercatrici e ricercatori di confrontarsi sul futuro del Software Libero, condividendo le migliori pratiche e le ultime innovazioni.

«SFScon 2022 è stato un grandissimo successo» commenta Patrick Ohnewein, Head of Team Tech Transfer Digital del NOI Techpark. «Tutti i talk e gli speaker quest’anno erano in presenza, una cosa che abbiamo fortemente voluto dopo due anni di incontri in modalità ibrida, perché vogliamo alimentare la community del software libero, una rete di esperti, aziende e sviluppatori che possano dialogare tra loro per creare progetti di ricerca e sviluppo in campo digital. Abbiamo esteso anche la fascia di età, coinvolgendo non solo gli studenti delle scuole superiori tecniche per motivarli ad intraprendere percorsi in campo informatico, ma anche i più piccoli, grazie ad un reading di Matthias Kirschner di FSFE (Free Software Foundation Europe) rivolto alle scuole elementari. Al centro di molti interventi c’era il tema di come la società può utilizzare la tecnologia esistente con la libertà di migliorare il mondo e la tecnologia stessa» aggiunge Ohnewein. «Ma un altro filone importante è stato quello della sostenibilità: si è discusso di come sviluppare software che consumano poca energia, ma anche di come creare aziende che siano sostenibili economicamente sulla base dei contributi della community».

Agustín Benito Bethencourt, Oniro Program Manager per Eclipse Foundation

Una delle sfide su cui si è misurata questa edizione di SFScon è la sempre maggiore complessità dello sviluppo software, che richiede il ricorso a librerie di terzi con significative difficoltà in termini di gestione dei diritti. Una sfida su cui si è concentrato Agustín Benito Bethencourt, Oniro Program Manager per Eclipse Foundation, che ha fatto il punto sulla gestione dei diritti di un progetto Open Source in tutte le sue fasi, dalla provenienza all’open governance passando per la neutralità dai singoli fornitori. Eclipse Foundation è un’organizzazione diffusa a livello internazionale che ha lanciato Oniro, un sistema operativo vendor-neutral e indipendente per Internet of Things e apparecchiature perimetrali (telecamere e sensori) basato su OpenHarmony , una versione open source dell’OS mobile sviluppato da Huawei. «Uno dei motivi per cui un’organizzazione come Eclipse Foundation opera è quello di fornire supporto a sviluppatori, ingegneri informatici e imprese che operano nell’open source o che stanno dando avvio a progetti open source» racconta Bethencourt. «Aiutiamo coloro che non sono esperti a fare open source nel modo corretto e creiamo un ecosistema di organizzazioni per implementare la buona riuscita a livello commerciale delle loro iniziative. Forniamo un ampio ventaglio di soluzioni, da tool set di livello base fino a strumenti più complessi per Ceo, legal manager, IT manager e risk manager».

Segio Vemic, CTO di Telmekom

L’open source può aprire infinite possibilità anche alle amministrazioni pubbliche, che grazie all’uso collaborativo e aperto dei software può realizzare progetti innovativi a costi ridotti. In questo senso opera Telmekom, azienda altoatesina di Lana che opera come Internet Service Provider e Provider di servizi IT a 360°, che ha sviluppato l’app SFScon, attraverso la quale i partecipanti hanno potuto avere a disposizione tutte le informazioni sugli interventi, con la possibilità di registrarsi e partecipare ai talk. «Oggi, il free software per noi svolge un ruolo essenziale» spiega Sergio Vemic, CTO di Telmekom. «Abbiamo collaborato con ASM Merano, l’azienda di servizi municipalizzati, in un progetto per la gestione dell’illuminazione pubblica, fornendo un software che utilizza open data e che permette di aggiustare orari, in base al meteo, quando accendere e spegnere le luci. Vogliamo supportare lo scambio e il trasferimento di conoscenze il più possibile – aggiunge Vemic – puntando sul concetto “public money public code”. Il settore pubblico con investimenti ridotti, e rimanendo libero dai vendor, può utilizzare software aperti utili per progetti che vanno a beneficio di tutta la comunità».

Immagine in apertura: Patrick Ohnewein, Head of Team Tech Transfer Digital del NOI Techpark.

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