Sociale, contributi alle associazioni per 25 milioni di euro

Iniziative e contributi pubblici nel settore sociale generano opportunità e ricadute per i cittadini. A sostegno del sistema sociale altoatesino la Ripartizione politiche sociali attribuisce ogni anno numerosi contributi ad associazioni, federazioni, organizzazioni di volontariato ed enti. Il quadro della situazione, dall’offerta di servizi e iniziative al volume dei finanziamenti, dal numero di beneficiari all’utilizzo dei contributi con ricadute sui cittadini, è stato tracciato questa mattina (21 luglio), nell’ambito di una conferenza stampa dall’assessora provinciale competente Martha Stocker assieme al direttore della ripartizione Luca Critelli e al presidente della Federazione per il sociale e la sanità Martin Telser.

Nel 2017 i contributi nel settore sociale destinati ad associazioni, federazioni, organizzazioni di volontariato ed enti ammontano a 17,7 milioni di euro per le spese correnti e a 7,6 milioni di euro per gli investimenti. Si tratta di fondi non compresi nei circa 112 milioni di euro annui che la Provincia destina per la gestione dei servizi sociali di Comuni e Comprensori. Di questi circa 20 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai 17,7 suindicati, tornano a enti del privato sociale in forma di incarichi da parte dell’ente pubblico per l’erogazione di servizi.

«I contributi – spiega Critelli – sostengono attività e iniziative di valenza sociale, in base alla quale, oltre che alle possibilità di autofinanziamento delle organizzazioni, sono previste diverse percentuali di contributo che variano dal 20 al 90 per cento. Gli enti mantengono un’ampia autonomia sia per quanto riguarda i contributi che la gestione delle iniziative». Vasto lo spettro dei settori interessati, dai minori alle famiglie, dall’integrazione sociale alla disabilità, dalle dipendenze alla psichiatria e agli anziani. Critelli sottolinea che «una caratteristica è la grande eterogeneità nella tipologia e nella dimensione: si va dal piccolo club per anziani per cui sono fondamentali i 5mila euro di contributo annuo, a grandi realtà come Caritas o Lebenshilfe che anche grazie ai contributi riescono a garantire molti servizi e iniziative importanti per i cittadini».

«Molte organizzazioni garantiscono a realtà di paese un grande sostegno alle persone e alla comunità con iniziative sostenute con piccoli contributi», precisa l’assessora Stocker che cita, inoltre, come importanti esempi di nuove iniziative sostenute i progetti per la qualificazione del lavoro delle badanti o la consulenza abitativa per anziani e disabili. Tra i trend positivi in atto, l’assessora ricorda «l’aumento sostanziale negli ultimi anni dell’integrazione di persone svantaggiate nelle cooperative sociali che oggi interessa 480 persone (prima circa 300) con un contributo di 3,54 milioni di euro (prima 2,76 milioni) e in enti pubblici tramite il progetto +35 per 135 persone svantaggiate (85 nel 2012) con un contributo di 834mila euro (520mila euro nel 2012)».

Da parte sua Martin Telser, presidente della Federazione per il sociale e la sanità, ricordando che il non profit, il terzo settore è cresciuto notevolmente negli ultimi anni ribadisce «la necessità di maggiori investimenti in questo ambito dove molto presente è il volontariato. Su 500mila abitanti in Alto Adige si contano un milione di volontari, e molte persone prestano attività in più di un’organizzazione». Accennando ad alcune criticità nel sistema degli appalti ricorda come sia importante che gli enti gestori dei servizi sociali puntino sempre a rafforzare e sostenere il sistema del non porfit locale.

SA

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