Sindacati e artigiani: «Voto scolastico inciderà su retribuzione apprendista»

Una delle principali priorità delle parti sociali altoatesine è creare costantemente nuovi impulsi per rendere più attraente l’apprendistato sia per i giovani sia per le aziende disponibili. Recentemente hanno sottoscritto un accordo per l’apprendistato nell’artigianato che pone maggiormente l’accento sulle prestazioni sia scolastiche sia lavorative.

È l’unione di teoria e prassi a creare il personale più qualificato e rafforzare l’economia locale. In Alto Adige, l’unica provincia italiana che applica il modello a due pilastri, esistono attualmente 3.400 contratti di apprendistato. Per contrastare il calo di apprendisti, circa un anno fa è stato concordato il cosiddetto patto per l’apprendistato, che ha lo scopo di fare dell’apprendistato tradizionale un’attraente opportunità di formazione attraverso vari provvedimenti, favorendo l’occupazione dei giovani. Alcuni giorni fa le parti sociali hanno messo nero su bianco uno dei provvedimenti, aprendo nuove strade per l’apprendistato altoatesino, prevedendo una rivalutazione delle prestazioni scolastiche, in modo tale che i voti incidano positivamente sulla retribuzione dell’apprendista.

Sia le associazioni artigiane, sia i sindacati considerano questa decisione doppiamente vantaggiosa: da un lato, i giovani sono stimolati a fornire buone prestazioni per avere maggiori opportunità sul mercato del lavoro, dall’altro è un segno di rispetto per la funzione formatrice delle aziende che investono in personale giovane e finanziano al cento per cento la formazione degli apprendisti. Infatti, a differenza di altre prestazioni formative, non esiste un diritto acquisito al  posto di apprendista.  Questo nuovo approccio ha lo scopo di rafforzare un sistema di formazione che crei importanti posti di lavoro per l’Alto Adige, anche e soprattutto per formare personale ancora più qualificato, contrastando a lungo termine il rischio di carenza di collaboratori qualificati.

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