Lavoro, è operativo in Alto Adige il servizio antimobbing

Istituito dalla legge provinciale 4/2021, “Prevenzione e gestione del mobbing, dello straining e della violenza sul posto di lavoro”, e insediato presso l’ufficio della Consigliera di parità, da settembre 2021 è attivo Il Servizio antimobbing, che offre consulenza e assistenza nei casi di mobbing e straining. Un servizio necessario ed essenziale, dato che da tempo il mondo del lavoro reclamava  un intervento per affrontare “fatti caratterizzati da una conflittualità molto spesso sistematica, persistente e in progressivo aumento di intensità, casi di marginalizzazione che compromettono un sereno e dignitoso svolgimento del lavoro e sminuiscono la professionalità del o della dipendente”, come spiegato dalla presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano Rita Mattei

La Consigliera di parità Michela Morandini ha confermato che la legge che istituisce il Servizio era stata richiesta e sostenuta, oltre che dal suo ufficio, dai sindacati e dalla Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne, nonché dai Comitati unici di garanzia di varie amministrazioni pubbliche. Essa ha come obiettivo primario la prevenzione, la lotta e la gestione generale di mobbing e straining, così come di tutte le forme di violenza psicologica e fisica sul posto di lavoro.

Un momento della conferenza stampa di presentazione del servizio

Il Servizio si rivolge soprattutto a lavoratori e lavoratrici dipendenti, cui fornisce informazioni e consulenza: “È importante che le persone oggetto di mobbing, straining e violenza sul posto di lavoro ricevano aiuto molto presto: il Servizio antimobbing è un primo punto di riferimento. Il nostro compito è quello di sostenere le persone colpite, consigliarle e costruire una rete di sostegno, anche in collaborazione con esperti del territorio”, così la Consigliera di parità Morandini, che ha spiegato che se per mobbing si intendono comportamenti sul posto di lavoro mediante i quali una persona viene fatta oggetto di azioni persecutorie da parte colleghi o colleghe in posizione superiore, inferiore o di parità, lo straining consiste invece in una situazione di stress indotto sul lavoro a causa di una singola azione o provvedimento. Ora chi si trova in una situazione di questo genere può accedere a un servizio di consulenza gratuito, con accesso possibile in forma anonima.

Oltre alla funzione di consulenza, un altro compito importante del servizio è quello di informare e sensibilizzare, anche organizzando conferenze e incontri in collaborazione con istituzioni, rappresentati di interessi e associazioni. Per l’anno di attività in corso, ha spiegato Morandini, “l’obiettivo principale è quello di espandere il servizio di consulenza e produrre materiale informativo sull’argomento, nonché costruire una rete di esperti territoriali di diversi settori”. E poiché i casi di mobbing e straining sul lavoro sono complessi e hanno conseguenze non solo per la persona colpita, ma anche per l’azienda, per la quale quindi è importante adottate misure preventive, il Servizio intende rivolgersi anche ai datori e alle datrici di lavoro e ai referenti e alle referenti nelle aziende: un primo convegno a questo scopo è già in programma.

“Il Servizio antimobbing”, così ancora la Consigliera di parità, “è un primo passo, a riconoscimento del fatto che mobbing e straining possono essere un problema serio per le persone colpite e per le aziende”. Il Servizio antimobbing ha sede presso l’ufficio della Consigliera di parità. Il contatto può avvenire tramite l’indirizzo e-mail info@consiglieradiparita-bz.org o per telefono 0471.946003.

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