Scuole ad indirizzo sportivo, Alto Adige all'avanguardia

La Provincia di Bolzano, da anni, è all’avanguardia nell’offerta formativa rivolta agli studenti-atleti, che si trovano nella non facile condizione di conciliare attività agonistica di alto livello e scuola. Una serie di modelli di riferimento consolidati, partiti anni fa grazie all’autonomia scolastica e alla propensione all’innovazione e ad una concreta risposta ai criteri del fabbisogno, aspetti qualificanti della “Buona Scuola” recentemente varata. Percorsi consolidati rispetto ai progetti “sperimentali” presentati nei giorni scorsi a livello nazionale. Conciliare la vita da studenti con quella da atleti in Alto Adige è possibile ormai da diversi lustri grazie a quattro offerte, due riservate al gruppo linguistico italiano e altrettante a quello tedesco: la Scuola dello sport di Malles, ad indirizzo tecnico, rivolta prevalentemente a studenti-atleti degli sport invernali, il liceo scientifico sportivo di Vipiteno, il Liceo paritario delle scienze applicate allo sport “G. Toniolo” Bolzano e Olympia, percorso nell’ambito della formazione professionale per conferire ai ragazzi competenze da spendere subito nell’ambito delle nuove professioni legate allo sport e in ambito turistico. Istituti scelti da campioni come il marciatore Alex Schwazer, i tuffatori Tania Cagnotto e Maicol Verzotto, il talento dell’Italvolley Simone Giannelli, il portiere del Chievo Andrea Seculin, da diversi ragazzi diventati campioni negli sport invernali, nel ciclismo e in altre discipline.

In campo nazionale da un paio d’anni sono partiti i licei scientifici ad indirizzo sportivo, ma non sono molti quelli che si sono concentrati nella gestione della didattica flessibile a favore dello studente atleta di livello, conciliando i tempi dello sport con quelli di un insegnamento ad hoc, dedicandosi piuttosto alla promozione interna di alcune discipline sportive per suscitare maggiore appeal in termini di reclutamento. Nei giorni scorsi è stato presentato il Programma “WEBsport 3.60” rivolto ai ragazzi delle scuole secondarie di II grado che praticano attività sportiva di alto livello. Obiettivo: consentire a questi giovani di inseguire il loro sogno senza dover rinunciare allo studio. Si parte con 1.342 studenti appartenenti alle categorie giovanili Allievi e Primavera della Lega Serie A di calcio, di cui 326 con contratto professionistico e 13 già esordienti nel massimo campionato. Per loro niente più lezioni perse a causa di gare e allenamenti. Grazie a soluzioni didattiche ad hoc e all’uso della tecnologia, potranno stare al passo con la loro classe. Il programma attua quanto previsto dalla legge ‘Buona Scuola’ (articolo1, comma 7) in materia di diritto allo studio degli studenti-atleti. È realizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con il Coni, il Cip (Comitato italiano paralimpico) e con la Lega Serie A.

Mentre il progetto, in Italia, si appresta a muovere i primi, timidi, passi in Alto Adige è realtà consolidata da molti anni, con un’offerta strutturata e diversificata, capace di rispondere alle esigenze di chi sceglie in indirizzo scientifico o di chi opta per un percorso di formazione professionale o tecnico. Nelle quattro offerte formative lo sport è una componente fondamentale, strutturale, capaci di gestire lo studente-atleta di livello, anche quando è “costretto” a lunghe assenze per impegni sportivi. Il cambiamento culturale, evocato dal Ministro Stefania Giannini, in Alto Adige è stato avviato con successo ed è realtà. Un’eccellenza, frutto dello spirito innovativo e lungimirante di molti “addetti ai lavori”.

La mission comune è consentire a qualificati atleti di conciliare l’impegno agonistico di alto livello con lo studio, in virtù di una organizzazione flessibile dell’attività didattica, oltre alla necessità di tamponare il “drop out” (o abbandono precoce) fenomeno che registra, proprio in età adolescenziale, la più alta percentuale di abbandono dello sport agonistico (tra le cause con maggiore incidenza risulta esserci la difficoltà organizzativa nel conciliare lo studio con lo sport). E poi il bisogno di far fronte alla iper-specializzazione precoce, ovvero alla tendenza ad abbassare sempre più l’età in cui gli atleti vengono sottoposti a regimi di allenamento impegnativi sia in termini di risorse fisiche che di tempo. A questo bisogna aggiungere la necessità di confrontarsi con calendari agonistici sempre più intensi anche nelle categorie giovanili; tendenza altrettanto in crescita e che implica un coinvolgimento dei ragazzi più talentuosi in un gran numero di competizioni anche di carattere internazionale e la sensibilizzazione verso un problema sociale molto serio, rappresentato dalla difficoltà dell’inserimento lavorativo post-agonismo degli atleti di alto livello.

La carriera sportiva, per quanto ricca di successi, si consuma in tempi brevi. Non pensare al futuro, non dedicarsi alla propria formazione personale, non accumulare esperienze in campo professionale, vuol dire affrontare il mondo agonistico con incertezze pericolose; significa che –finita l’attività agonistica- le molte, concrete variabili di incertezza del mondo lavorativo moderno si vedranno accentuate dal bisogno psicologico di crearsi una nuova identità ed un nuovo ruolo.

Le offerte formative altoatesine rispondono alla necessità di proteggere il valore educativo dello sport inteso nella duplice valenza di educare “attraverso” lo sport e “per” lo sport. Ciò significa sottolineare il potere universalmente riconosciuto allo sport di essere veicolo di valori positivi e allo stesso tempo riconoscere che alcuni problematiche, di cui lo sport moderno soffre, richiedono educazione e consapevolezza specifiche. In tutte le organizzazioni scolastica ad indirizzo sportivo ad affiancare gli studenti ci sono tutor, psicologi dello sport e docenti, formati ad hoc per assicurare i monitoraggi, i supporti di e-learning, i percorsi di didattica personalizzata, i recupero di verifiche e interrogazioni che si riassumono nel concetto di “didattica flessibile a misura di studente-atleta di alto livello”. E poi l’attenzione allo studente che all’alto livello ci sta arrivando e a tutti coloro che, pur praticando sport agonistico non hanno esigenze particolari, ma la predisposizione verso le professioni dello sport, anche in ambito turistico. Alcune federazioni nazionali hanno già instaurato (altre lo stanno facendo) rapporti di sinergie con le scuole ad indirizzo sportivo, creando Centri Tecnici Federali Giovanili in provincia di Bolzano, approfittando della presenza di impianti funzionali nelle rispettive discipline e di tecnici qualificati presenti sul territorio.

Daniele Magagnin

Ti potrebbe interessare