Scuole materne, aumentano gli iscritti di lingua italiana

Cresce il numero di bimbi iscritti alle scuole dell’infanzia in lingua italiana. «Sono circa una quarantina in più – dice la Sovrintendente Nicoletta Minnei – e intorno alle 3.500 unità. Nel capoluogo i numeri restano stabili, mentre crescono in alcune realtà territoriali che già di recente hanno visto incrementare l’apprezzamento complessivo delle famiglie. I numeri esatti, però, li avremo a disposizione solo a scuola cominciata». Le cifre sono emerse a margine del convegno sulle nuove sfide educative che ha avuto luogo stamani all’Auditorium di via Dante a Bolzano. «Può essere anche merito – sottolinea l’assessore  alla scuola Christian Tommasini – della nuova offerta plurilingue che abbiamo introdotto dall’anno scorso, aggiungendo anche l’apprendimento ludico dell’inglese all’insegnamento bilingue in italiano e tedesco».

La sfida dell’inclusione

Prima che prendesse la parola la pedagogista Marina Castagnetti per informare sull’esperienza formativa portata avanti a Reggio Emilia, Tommasini, rivolto alle numerose maestre presenti in sala, ha espresso l’intenzione di rafforzare la “squadra di lavoro” creata per trasmettere e ottenere informazioni dalle scuole dell’infanzia. «In una società in continuo mutamento – ha detto Tommasini – sono molte le sfide  da affrontare, a partire dal quella dell’inclusione, che è uno dei punti fondanti del nostro sistema. E attraverso il dialogo e lo scambio di informazioni si vincono le sfide, che in questo caso per noi sono rappresentate dal miglioramento dell’offerta formativa per i bambini e dal benessere e dalla soddisfazione del corpo insegnante». Il gruppo di lavoro, già operativo da alcuni mesi, è guidato dalla nuova ispettrice del settore, Manuela Pierotti.  «La squadra si dovrà occupare anche del nuovo contratto – ha aggiunto Tommasini –  ma più in generale di fare da raccordo tra amministrazione e scuole per evitare incomprensioni in questo momento delicato». Agli incontri periodici con Tomassini parteciperanno, infatti, anche rappresentanti di ogni scuola.

Il valore del modello plurilingue

Nel corso del suo saluto l’assessore alla scuola ha anche rivendicato «la qualità della nostra offerta formativa basata sul sistema pedagogico italiano, che ha un livello di eccellenza assoluta, indubbiamente di serie A».  Rispetto al modello plurilingue e ai timori di una parte degli insegnanti che l’aver imboccato questa direzione possa nel medio lungo termine ridurre le cattedre di lingua italiana, l’assessore ha chiarito che «questo modello si sviluppa grazie al fatto che negli anni abbiamo formato personale di lingua italiana all’insegnamento ludico del tedesco e dell’inglese, per cui il potenziamento avviene utilizzando risorse interne. Quest’anno, per dire, a questo scopo abbiamo inserito tre nuovi insegnanti di lingua italiana molto ben preparati, ed essi si andranno ad integrare in un modello che continuerà a prevedere anche personale di madrelingua».

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