San Cassiano, mostra sulle grotte delle Dolomiti fino al 10 ottobre

È stata inaugurata, venerdì 14 luglio, la nuova mostra «Il mondo misterioso delle grotte nelle Dolomiti», realizzata dal Museum Ladin Ursus ladinicus di San Cassiano in Badia in occasione dei 30 anni dalla scoperta della grotta delle Conturines e del suo prezioso tesoro. Al centro dell’esposizione le nuove grotte nelle Dolomiti scientificamente rilevanti e i più recenti risultati dell’intensa attività di ricerca condotta sulla grotta delle Conturines. Ogni martedì mattina di luglio e agosto alle 10.30 il curatore Herwig Prinoth guiderà tutti gli interessati attraverso la mostra.

Le grotte raccontate nella mostra

L’esposizione presenta in anteprima la gigantesca grotta «El Cenote», la più grande delle Dolomiti. Scoperta nel 2010 da un team guidato dallo speleologo di fama internazionale Francesco Sauro, deve il suo nome alla somiglianza con le doline messicane dette Cenotes. È situata fra il Piz dles Conturines e il Piz Lavarella, a poca distanza dalla grotta delle Conturines. Attualmente è studiata nell’ambito di un progetto di ricerca condotto dallo stesso Sauro. Si chiama, invece, «Büse di Bernardo» la grotta che si trova sopra Tesero, in Val di Fiemme dove, durante degli scavi nel 1997 vi furono estratte diverse ossa di orso delle caverne. Il direttore degli scavi, Elio Dellantonio del Museo geologico di Predazzo, ne presenta alcune nell’ambito della mostra. Tema centrale dell’allestimento di San Cassiano è naturalmente anche la grotta delle Conturines. Con i suoi 2.800 metri di altitudine, è la più alta al mondo nella quale nel 1987 furono rinvenuti resti di orso preistorico delle caverne. Si tratta di una specie di orso grande come un grizzly e vissuta da quelle parti 50.000 anni fa. Mai descritta prima, è stata chiamata Ursus ladinicus in onore dei ladini.

Mostra aperta fino al 10 ottobre

Le ricerche sulla grotta e sui resti degli orsi sono proseguite intensamente negli ultimi anni e stanno alla base della teoria sul clima nelle Dolomiti di 50.000 anni fa, presentata nella mostra da Gernot Rabeder dell’Università di Vienna, responsabile degli scavi. Il geologo dell’Università di Innsbruck Christoph Spötl, famoso per i suoi studi su stalagmiti e stalattiti, illustra invece, basandosi su una carota prelevata nelle Conturines, quali informazioni racchiudano i depositi di grotta e come sia possibile decifrarle. Nell’angolo di lettura dedicato, con testi raccolti da Ulrike Kindl, nota germanista studiosa di saghe delle Dolomiti, e con un video, i visitatori più piccoli possono conoscere una serie di creature mitiche che secondo le leggende abitano nelle grotte delle Dolomiti.

Aperture fino al 10 ottobre 2017: dal 15 luglio al 31 agosto il lunedì e dal mercoledì al sabato ore 10-13 e 15-18, il martedì ore 10.30-11.30 e la domenica ore 15-18; dal 1 settembre al 10 ottobre dal martedì al sabato ore 10-13 e 15-18 e la domenica ore 15-18, chiusa il lunedì. L’ingresso è libero.

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