Ritorno al lavoro, gli artigiani: «Le priorità si chiamano sicurezza e igiene»

La gran parte del mondo artigiano altoatesino è tornata oggi al lavoro. Numerose attività sono riprese a partire da stamattina nel rispetto delle disposizioni nazionali in materia di sicurezza ed igiene ed alla condizione di poter impiegare un massimo di cinque collaboratori per posto di lavoro o cantiere. “Siamo davvero sollevati per questa ripartenza – ha affermato il presidente di lvh.apa Martin Haller -. Ora il mio appello va al raziocinio ed al senso di responsabilità dei singoli. Se vogliamo evitare una seconda ondata dell’infezione, dobbiamo rispettare alla lettera i dettami stabiliti a livello nazionale in tema di misure igieniche e di sicurezza nelle aziende, sul posto di lavoro ed in cantiere. È cruciale che le ditte artigiane forniscano le attrezzature e le precauzioni idonee a tutelare i dipendenti ed i clienti.”

I soci di lvh.apa possono ricevere un importante sostegno dall’associazione in tema di tutela della salute. A tal proposito sono state elaborate delle linee guida per la sicurezza e la tutela della salute nei cantieri e sul posto di lavoro, così come delle check list per le singole aziende. Le realtà artigiane possono inoltre ricevere una consulenza costante attraverso la linea diretta di lvh.apa. “Nell’arco temporale tra il 1° ed il 17 aprile abbiamo ricevuto oltre 18.600 chiamate e circa 640 mail – ha spiegato il direttore di lvh.apa Thomas Pardeller -. In molti casi si tratta di domande relative alle misure di ammortizzazione sociale, di richieste di contributo per casi di difficoltà e di questioni legali e fiscali.”

In questa fase ad essere chiamati in causa sono però anche gli stessi artigiani. “La politica ci è venuta incontro con alcune decisioni importanti e ci ha restituito una prima parte di normalità – ha concluso Haller -. Adesso tocca a noi. L’utilizzo di mascherine e guanti, il rispetto delle distanze e l’obbligo di evitare qualsiasi contatto con i clienti sono precetti che vanno rispettati rigorosamente. Qualora i dati relativi ai contagi dovessero tornare ad aumentare, il rischio è quello di dover fare i conti con un nuovo lockdown. Cerchiamo quindi di sfruttare questa opportunità e di attenerci alle norme in tema di sicurezza.”

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