Covid, adeguate le direttive delle residenze per persone con disabilità

La Giunta provinciale, su proposta dell’assessora alle politiche sociali, Waltraud Deeg, ha approvato ieri (3 novembre) gli adeguamenti all’emergenza epidemiologica da Covid-19 delle direttive relative a residenze, comunità alloggio e centri di addestramento abitativo per persone con disabilità, malattie psichiche e dipendenza. “Con questi adeguamenti fissiamo procedure chiare per poter accompagnare al meglio le singole strutture in modo che il loro prezioso servizio resti garantito”, fa presente l’assessora Deeg. In occasione della prima fase della pandemia solo pochi dei complessivi 61 servizi in Alto Adige sono stati interessati da casi di infezione da Coronavirius; nelle scorse settimane un solo utente è stato testato positivo al Sars-CoV-2 su un totale di oltre 480 utenti, e sono risultati positivi tre collaboratori su un totale di oltre 760 addetti. “Intendiamo mantenere aperti il più possibile i servizi sociali, ma ci prepariamo per l’emergenza con misure di prevenzione potenziate”, spiega l’assessora. Le direttive adeguate alla nuova situazione saranno integrate ancora in qualche punto ed entreranno in vigore a breve, dopo la loro pubblicazione sul portale web della Provincia dedicato al sociale.

Garantita la normalità nella vita quotidiana

L’assessora Deeg e la Giunta provinciale sono convinti che, nonostante la serietà della situazione attuale e nel rispetto delle misure generali di sicurezza valide a livello provinciale, gli ospiti devono poter vivere il più possibile la normale quotidianità. Possono, pertanto, circolare liberamente all’interno della struttura ed anche allontanarsi dalla struttura e continuare a ricevere visite. Continuano ad essere consentite anche le visite in famiglia se l’utente e il nucleo familiare risultano in buona salute. Viene, comunque, raccomandato il monitoraggio costante dello stato di salute degli ospiti, in modo tale da riconoscere in tempo eventuali infezioni.

 

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Gestione attenta per prevenire il contagio

In base alle direttive, ogni servizio abitativo, secondo le proprie caratteristiche strutturali e di personale ha l’obbligo di elaborare un proprio piano interno che descriva tutte le procedure da attuare nel caso in cui si verifichino casi di Covid-19 nella struttura, per la gestione di utenti asintomatici o con sintomi lievi con esito postivo/dubbio e per casi con sintomi gravi. Questo avviene con la collaborazione dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. Qualora un comune o comuni limitrofi vengano dichiarati zone ad elevato rischio di contagio o se si verifica un caso positivo o sospetto in una struttura, il direttore del servizio può adottare misure tempestive e urgenti quali la sospensione delle visite o ulteriori restrizioni. Queste disposizioni possono essere alleggerite non appena le condizioni lo consentano.

Task force sociale: monitoraggio situazione e procedure

Gli adeguamenti alle disposizioni da applicare alle residenze, comunità alloggio e centri di addestramento abitativo per persone con disabilità, malattie psichiche e dipendenza nella gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 sono stati elaborati dalla task force sociale interdisciplinare. Ne fanno parte rappresentanti della Ripartizione sociale e degli uffici provinciali competenti, dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, delle Comunità comprensoriali, dei servizi sociali pubblici e privati, del Servizio psichiatrico, della Protezione civile.

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