Regione, cambia la legge sulle cooperative sociali: sì anche all'oggetto plurimo

Cambia la normativa per le cooperative sociali: si potranno creare anche ad oggetto plurimo. La Regione, competente in materia di cooperazione, si allinea alla  interpretazione nazionale della normativa, eliminando le restrizioni che non consentivano alle cooperative sociali di svolgere contempo­raneamente attività di gestione di servizi socio-sanitari, culturali ed educativi e di esercitare attività diverse – agricole, industriali, commerciali o di servizi – finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Lo ha deciso ieri (10 ottobre) la giunta regionale su proposta del vicepresidente, Ugo Rossi.

Alla luce  di  una circolare del ministero del lavoro è stata ritenuta superata la preclusione alla costituzione di cooperative sociali ad oggetto plurimo a patto che, come è previsto a livello nazionale, da un lato  “le tipologie di svantaggio e le aree di intervento esplicitamente indicate nell’oggetto sociale siano tali da richiedere attività coordinate per l’efficace nserimento lavorativo di persone svantaggiate” e dall’altro che  “il collegamento funzionale tra le diverse tipologie di attività risulti chiaramente indicato nello statuto sociale”. Un’ulteriore condizione posta è che  “l’organizzazione amministrativa delle cooperative sociali consenta la netta separazione delle gestioni relative alle attività esercitate ai fini della corretta applicazione delle agevolazioni conces­se dalla vigente normativa”. Con la delibera approvata oggi la giunta regionale ristabilisce – si legge nel documento – la parità di condizioni operative per le cooperative sociali aventi sede nella regione rispetto a quelle aventi sede nelle altre regioni.

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