
Ad Andriollo non bastano i "regali" di Galateo. Corrarati vince di "corto muso" (e può ringraziare Gennaccaro)
Elezioni Bolzano. 708 voti hanno diviso il vincitore della corsa a sindaco, Claudio Corrarati, candidato del centrodestra, da Juri Andriollo candidato di centrosinistra. Un differenza minima, soprattutto se confrontata con i quasi quattromila voti che li distanziavano al primo turno. Dopo lo scrutinio dello scorso 4 maggio, Corrarati aveva un’autostrada davanti per aggiudicarsi nettamente la poltrona di sindaco, gli sarebbe bastato tenere i toni bassi, non alienandosi il voto moderato e l’Svp ,e contare sul fisiologico aumento dell’astensione al secondo turno. Purtroppo per lui, nelle due settimane che hanno separato il primo turno elettorale dal ballottaggio, un suo alleato, l’assessore provinciale Marco Galateo (Fratelli d’Italia) ha scelto una strategia molto diversa: ha insultato l’opposizione in consiglio provinciale, ha attaccato duramente gli insegnanti di sinistra e ha provato a “ricattare” l’Svp in maniera decisamente scomposta.
Grazie a questa lungimirante strategia, Galateo è riuscito a ricompattare la sinistra (un mezzo miracolo, gli va riconosciuto) nel sostegno ad Andriollo e ha spaventato gli elettori Svp che in larga parte hanno scelto il candidato di centro sinistra al ballottaggio. In questo modo, i quasi quattromila voti di differenza tra Corrarati e Andriollo si sono ridotti a settecento e se una fetta leggermente più ampia di elettori che al primo turno aveva votato la lista Gennaccaro avesse scelto il candidato del Pd invece dell’ex presidente Cna, la rimonta si sarebbe completata.
Questo, ovviamente, avrà effetti limitatissimi sulla formazione della nuova Giunta comunale di Bolzano. E’ possibile che Corrarati terrà un occhio di riguardo verso Gennaccaro che non solo non ha dato indicazioni di voto al secondo turno risultando probabilmente decisivo, ma tiene anche in piedi la Giunta provinciale di centro destra. Dal canto suo, la dirigenza Svp , dopo aver scosso la testa per il comportamento “bizzarro” degli elettori di lingua tedesca che popolano le città principali della provincia, si slaccerà i bottoni della giacca e si allargherà la cintura per accomodarsi come e più di prima sulla poltrona di vicesindaco e su quella dell’assessorato all’urbanistica. Il resto si accomoda.
Appaiono leggermente più interessanti gli sviluppi del risultato del voto di Merano, dove la candidata Svp Katharina Zeller, sostenuta al ballottaggio da una fetta di centrosinistra, dovrà conciliare questo appoggio con i numeri del consiglio comunale eletto al primo turno. Vedremo cosa succederà, ci si attende una “grande coalizione”, ma, qui l’Svp si siede a capotavola, non deve giocare in difesa, e le divisioni al suo interno potrebbero riservare qualche sorpresa.
Massimiliano Boschi