Rapporto Meridiano Salute: altoatesini ricchi, giovani e in salute. Eppure...

Il nuovo “Rapporto Meridiano Sanità” curato da “The European House – Ambrosetti” è stato presentato in occasione del Forum annuale patrocinato dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Un’approfondita analisi di 370 pagine in cui emerge innanzitutto: “come la salute sia il risultato di una combinazione di una molteplicità di elementi sociali, politici ed economici (ad esempio luogo in cui si vive, qualità dell’ambiente circostante, genetica, stile di vita, reddito e livello di istruzione). Tra i determinanti, quelli ambientali stanno assumendo una rilevanza sempre maggiore, a cominciare dall’inquinamento e il cambiamento climatico”.
Detto altrimenti, il contesto socio-economico in cui si vive è un fattore determinante riguardo alla salute.
Non stupisce più di tanto, quindi, che la Provincia di Bolzano sia ai vertici delle classifiche riguardo a lunghezza e qualità della vita in termini di salute . Le provincie di Trento (83,7 anni) e Bolzano (83,2 anni) sono infatti i territori dove si vive più a lungo in Italia, mentre la Campania (80,6 anni) la Regione dove si vive di meno. Inoltre, come evidenziato dal rapporto “La regione con l’aspettativa più alta (di vita in buona salute ndr) è la P.A. di Bolzano (67,2 anni), seguita dalla P.A. di Trento (65,5 anni). Il dato più basso si rileva in Calabria, con 54,4 anni (-12,8 anni rispetto alla P.A. di Bolzano). In generale, si riscontra un forte gradiente Nord-Sud”.
Un dato praticamente sovrapponibile a quello del Pil pro capite: tra la Provincia di Bolzano (41.890 euro) e la Calabria (15.289 euro) esiste un differenziale di 26.601 euro;
Discorso simile sulla disoccupazione: “Alto Adige e Campania presentano il più basso e il più alto tasso di disoccupazione, pari rispettivamente al 3,9% e al 19,7% (differenziale di 5 volte)”.
A questo si aggiunga che l‘Alto Adige è la regione italiana “più giovane” con un’età media è pari a 43,2 anni e che per quel che riguarda i fattori di rischio per i bambini, la P.A. di Bolzano presenta la più bassa percentuale di bambini sedentari: solo il 7,5% dei bambini e adolescenti tra i 3 e i 17 anni non pratica alcun tipo di attività sportiva, mentre la Regione con la percentuale più alta è la Puglia con il 29,6%. “Correlato all’attività sportiva – si legge nel rapporto – anche il dato sui bambini e ragazzi in sovrappeso vede la P.A. di Bolzano come best-performer, con la più bassa prevalenza di minori (6-17 anni) in eccesso di peso (15% vs. il 25,6% della media nazionale); all’opposto si pone la Campania (39,1%). Da questo punto di vista si può notare anche come le regioni con il tasso di sovrappeso più alto siano anche le più “povere” dello Stivale.

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Una ricchezza che ha ricadute dirette sulla spesa sanitaria. Nel 2020 l’Alto Adige è risultato il territorio con il maggior livello di spesa pro capite (2.644 euro) mentre negli ultimi 3 anni, la Regione con la più alta spesa per ticket su farmaci e prestazioni sanitarie è stata la Valle d’Aosta (83,2 euro pro capite), seguita dalla P.A. di Bolzano (57,8).
Infine, non si può non sottolineare come la Provincia di Bolzano sia in gran parte rurale e non ospiti città di grandi dimensioni. Come indicato dal Report, “le città devono affrontare un burden sanitario anche 3 volte superiore in termini di malattie infettive come l’Hiv/Aids, la tubercolosi, la polmonite, etc. ; malattie non trasmissibili come le malattie cardiovascolari, l’ictus, l’asma, il cancro, il diabete e la depressione; ma anche danni provocati da episodi di violenza e lesioni, compresi gli incidenti stradali”.

 

Quel che non funziona…

Questo non significa che in Alto Adige tutto funzioni a meraviglia. Per quanto riguarda la disponibilità di operatori sanitari, la Provincia di Bolzano presenta la più bassa “dotazione”, soprattutto riguardo a medici e farmacie (vedi tabella) . Discorso simile sul fronte dell’Assistenza Domiciliare Integrata. In Italia mediamente il 2,9% degli over-65 è assistito, coi valori superiori rilevati in Sicilia (4%); la P.A. di Bolzano si ferma allo 0,5%.

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Nota a margine: i vaccini

In sintesi, i dati citati dal Rapporto Meridiano Sanità evidenziano come gli abitanti dell’Alto Adige siano mediamente più ricchi, attivi, giovani e quindi in salute rispetto al resto d’Italia, eppure, il dibattito sui social è tutto concentrato su un unico dato relativo all’Alto Adige: quello sui vaccini. Non solo sui vaccini anti-Covid, ma su tutti i vaccini. Per esempio, quello contro la polio. In Emilia Romagna, si è vaccinato il 96,4%, della popolazione, il dato più alto, mentre il più basso è stato registrato in Alto Adige: 75,6%. Stesso discorso sulla vaccinazione anti-pneumococco. Sei Regioni (Umbria, Molise, Veneto, Basilicata, Lombardia ed Emilia Romagna) presentano tassi di copertura superiori al 94%; la P.A. di Bolzano è l’unico territorio con valori inferiori al 75%. Questo ha spinto alcuni aspiranti opinionisti a sentenziare che in Alto Adige si vive in salute perché non ci si vaccina.
Oppure, chissà, si diventa ricchi bevendo molto alcol…

Mb

Immagine di apertura: ©fotoVenti3

 

 

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