
Pan replica a Bonomi: «Questione settentrionale? Dialoghiamo in ottica europea»
Botta e risposta in Confindustria. Il tema è la «questione settentrionale», cavallo di battaglia della politica degli anni Novanta-Duemila tornato in auge nei giorni scorsi per merito del neo presidente di Assolombarda Carlo Bonomi. A cui replica, in un’intervista sul settimanale Tempi in edicola venerdì 7 giugno 2017, Stefan Pan, vice presidente di Confindustria nazionale e presidente di Assoimprenditori Alto Adige.
L’imprenditore bolzanino nell’intervista riconosce che Bonomi «esprime un sentimento, un senso di radicamento sul proprio territorio e la voglia di rafforzarlo. Ma lo stesso Bonomi non manca di fare riferimento al concetto di solidarietà, non si pone in un’ottica separatista».
Ma per Pan la questione non è settentrionale, lo sguardo deve essere europeo e globale: «Mi pare abbia poco senso parlare di questione settentrionale, meridionale o cose del genere – si legge in un brano dell’intervista anticipato dall’Ansa -. Ha senso parlare di questione nazionale rispetto all’Europa che è fatta da 263 regioni e 27 nazioni. Ogni giorno l’Italia si confronta con diverse macro regioni nord europee e del bacino del Mediterraneo e ha la capacità di dialogare con entrambi questi mondi. Se si mettono insieme le aree di tutto l’arco alpino si scopre che generano più Pil di tutta la Germania. E se si guarda al Sud senza preconcetti, si capisce che rappresenta una piattaforma cruciale, che può dialogare con tre continenti. L’Italia può avere un ruolo doppiamente strategico, per questo è fondamentale essere fluidi e favorire gli interscambi tra realtà diverse».
Pan: «Superare il proprio giardino in un’ottica europea»
Secondo Pan, questa visione in Confindustria si traduce in un approccio che non può essere autoreferenziale: «Tutte le regioni devono dialogare con il vertice ed essere interconnesse, fare rete, superare il proprio giardino in un’ottica europea. Il compito del consiglio di rappresentanza delle regioni è proprio quello di essere la cinghia di trasmissione tra base regionale e vertice nazionale ed europeo. La scelta di avere due sedi è programmatica: le sedi di Confindustria sono a Roma e a Bruxelles».
Pan affronta anche il nodo del rilancio dell’area Metropolitana di Milano. «Tutti gli incentivi che rafforzano un territorio vanno bene, ma bisognerà verificare la fattibilità di questi provvedimenti all’interno del quadro delle regole europee». «Milano – aggiunge – deve essere non un’isola felice e la prima della classe, ma un laboratorio in cui sperimentare nuove soluzioni e nuove strade da estendere anche altre aree del Paese. Inclusione, parola d’ordine è inclusione».