Bellezza pericolosa: piante invasive e le loro conseguenze

La serata inforamtiva in biblioteca civica

"Le piante invasive causano danni ecologici ed economici", afferma Alois Fundneider, botanico del gruppo di lavoro sulla foraggicoltura presso il centro di sperimentazione Laimburg. "È quindi ancora più importante sensibilizzare preventivamente su questo tema". Durante la serata informativa del 19 maggio 2025 presso la biblioteca civica di Brunico, sono state fornite informazioni sul riconoscimento e sulla gestione delle specie aliene.

Non tutte le neofite, cioè piante che non sono originarie del luogo sono problematiche, ma le specie invasive soppiantano le piante autoctone e compromettono la biodiversità. La balsamina, ad esempio, inibisce la crescita di altre piante. "I semi si diffondono attraverso le vie di trasporto, materiale di risulta non correttamente smaltito o con il trasporto di terra", continua Fundneider.
Helga Salchegger, responsabile del gruppo di lavoro sulla floricoltura presso il centro di sperimentazione Laimburg, mette in guardia dall'acquisto acritico di piante esotiche e raccomanda alternative autoctone. "Se qualcuno vi dice: questa pianta cresce benissimo, non c'è bisogno di fare assolutamente nulla, allora dovreste drizzare le antenne. Prima dell'acquisto, è necessario chiedersi se esistono alternative autoctone che siano più adatte alla flora e alla fauna locali. Anche se le neofite sembrano attraenti per molti insetti, non si può prevedere quale effetto abbiano il polline e il nettare.”
Angelika Ruele, collaboratrice del gruppo di lavoro sulle colture arative e piante aromatiche presso il centro di sperimentazione Laimburg, ha presentato più in dettaglio una pianta invasiva in Alto Adige: “Il senecione sudafricano può avere un impatto negativo sulla biodiversità locale e può essere dannoso sia per gli esseri umani che per gli animali. È importante agire rapidamente alla sua comparsa.” 

In conclusione, Stefan Schwingshackl, responsabile della stazione forestale di Brunico, ha fornito una panoramica della situazione delle piante invasive a Brunico e dintorni. "Nella lotta contro il panace gigante, i collaboratori dell'autorità forestale indossano speciali indumenti protettivi: il succo della pianta può causare gravi ustioni a contatto con la pelle", ha spiegato Schwingshackl. "Le misure di contenimento a lungo termine, tuttavia, stanno dando i loro frutti: nell'area danneggiata dal vento nella zona di Villa del Bosco, le specie invasive come la balsamina sono state significativamente ridotte. Nel frattempo, vi si stanno nuovamente sviluppando specie autoctone di alberi locali come querce, aceri di monte e ciliegi selvatici.”
È proprio qui che si interviene ora. Il sindaco Bruno Wolf ha sottolineato l'importanza della sensibilizzazione sul tema. "In un prossimo futuro, in collaborazione con le amministrazioni separate, verranno realizzate azioni di estirpazione in tutte le frazioni di Brunico. Ma tutti noi possiamo contribuire attivamente alla biodiversità informandoci e piantando consapevolmente fiori e arbusti autoctoni.”

Ulteriori informazioni e dettagli saranno pubblicati sul sito web del Comune di Brunico.


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