Ordini e Collegi tecnici alzano la voce: «Sistema moderno per le pratiche edilizie digitali»

Il Comitato interdisciplinare degli Ordini e Collegi ad indirizzo tecnico, che comprende ingegneri, architetti, geometri, agronomi, geologi, periti industriali, chimici e periti agrari, in rappresentanza degli oltre 4.000 iscritti, alza la voce e chiede un sistema moderno per l’inoltro delle pratiche edilizie digitali. «In tempi di crisi proprio quando il settore edile avrebbe bisogno di un concreto sostegno, il vento soffia in direzione opposta. Uno dei motivi è l’introduzione della nuova pratica edilizia digitale (SUAP), che a partire da luglio ha creato non pochi grattacapi ed un enorme lavoro supplementare. In combinazione con i problemi legati all’introduzione della nuova legge urbanistica, rischiamo una brusca frenata del settore edile. Serve una revisione del sistema digitale di inoltro delle pratiche edilizie», si legge in una nota stampa.

Il Comitato interdisciplinare sostiene l’importanza e i passi avanti fatti per la digitalizzazione di tali atti. Tuttavia è la forma che lascia discutere, perché poco agile e troppo burocratica: «La digitalizzazione, intesa come un processo finalizzato ad agevolare l’interscambio di dati e documenti e quindi alleggerire gli oneri di una burocrazia spesso eccessiva che grava su tecnici e committenti, si sta trasformando nell’esatto opposto – spiega Philipp Gamper, Presidente del Comitato -. Con l’avvento dell’attuale sistema digitale, le quantità di tempo e lavoro necessarie per l’inoltro di una pratica sono aumentate vertiginosamente e di conseguenza sono aumentati i costi a carico di tecnici e committenti. L’inoltro di nuovi progetti è estremamente rallentato e a volte reso impossibile».

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Gli Ordini ed i Collegi tecnici sono invasi da continue lamentele da parte dei professionisti. Lo sportello unico per le attività produttive in Provincia di Bolzano è stato sviluppato dal Consorzio dei Comuni, che nel2019 ha optato per adottare ed implementare il portale nazionale SUAP. «Questo sistema ha ormai dieci anni di vita, che equivale ad un’età pressoché biblica per un sistema informatico – dichiara Johann Vonmetz, presidente degli architetti -. Non è collegato in rete con altri sistemi, non accede alle numerose banche dati esistenti, non collega le informazioni e soprattutto non è in grado di richiamare il sistema informativo geografico provinciale». L’attuale risultato è un sistema che richiede più volte i medesimi dati o, peggio, di inserire dati già in possesso della Pubblica Amministrazione.

«Per assurdo questo sistema contravviene ai principi ed alle norme che regolano il processo stesso di digitalizzazione, secondo le quali la PA dovrebbe servirsi delle informazioni già in proprio possesso piuttosto che scaricare quest’onere sui cittadini. Si arriva all’assurdo che un professionista deve effettuare una ricerca presso un Comune deve necessariamente digitare e fornire a questa stessa amministrazione gli estremi del proprio Piano Paesaggistico, compresa la data e il numero della delibera di approvazione», sottolinea Giorgio Rossi, presidente degli Ingegneri. Il sistema SUAP richiede anche l’inserimento manuale di un numero estremamente elevato di informazioni e dichiarazioni che riguardano un singolo progetto e la zona da questo interessata con riferimento, ad esempio, all’interferenza con aree protette, piste da sci, zone archeologiche, aree di protezione delle acque, etc. «In un ambiente digitale moderno, sarebbe sufficiente indicare la superficie interessata affinché il sistema stesso fornisca tali dati e filtri ciò che è rilevante e ciò che non lo è» evidenzia Gert Fischnaller, presidente del Collegio dei geometri,

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